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Bagni di San Filippo: cercando la Balena Bianca in Val d’Orcia

Immerse in un bosco rigoglioso, le terme nella frazione Bagni di San Filippo sono tra le più suggestive in Val d’Orcia. Le acque sgorgano a 48°, ricche in bicarbonato ed anidride carbonica. Quest’ultima si disperde al momento della fuoriscita, causando la precipitazione del carbonato di Calcio.

Questo processo chimico porta alla deposizione di meravigliose e spettacolari concrezioni, tra cui la Balena Bianca.

Apprezzati dai Romani, i Bagni San Filippo furono meta nei secoli di importanti villeggiature, in particolare della famiglia fiorentina dei Medici.

La Balena Bianca

Dalla strada principale, prendendo il sentiero per il Fosso Bianco, arriverete al ruscello con diverse gradazioni di temperatura. Seguendo il suo corso, ecco la famosa Balena Bianca, una imponente scultura naturale calcarea.

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Bagni di San Filippo, la Balena Bianca.

Non vi resta che scegliere la vostra pozza ed abbandonarvi pigramente a mollostorditi dal caldo e dai vapori.

Bagni di San Filippo, pozze sul Fosso Bianco.
Bagni di San Filippo, pozze sul Fosso Bianco.

Curiosità del passato: la stampa 3D ante litteram

Nel Settecento l’acqua calcarea fu utilizzata per una sorta di stampa 3d ante litteram, con produzione proto-industriale ed economica di bassorilievi, senza uso di scalpello.

L’acqua veniva canalizzata su speciali calchi, all’interno dei quali si depositava il calcare.
Una sorta di travertino artificiale, ottenuto dalla precipitazione del bicarbonato di calcio disciolto nell’acqua e successiva sedimentazione del carbonato di calcio.
Di tutta la produzione artistica, ci è pervenuto un solo bassorilievo, raffigurante una testa di Cristo.
Le proprietà di queste acque furono sfruttate anche nella costruzione di edifici: le acque tartarizzanti venivano colate sui muri a secco. Il carbonato di Calcio agiva da legante, senza uso di malta e calce.

La grotta di San Filippo

Incamminandosi lungo la via del Bollore, arriviamo al sentiero che porta alla Grotta di San Filippo Benizi, interamente scavata nel travertino.

Filippo era un priore dei Servi di Maria, ordine mendicante della Chiesa Cattolica. Nel 1262, alla notizia della sua nomina a Papa, dopo la morte di Clemente IV, rifiutò l’incarico e qui si rifugiò .

È un luogo raccolto, fresco, dove meditare, bambini permettendo!

Fonti per gli approfondimenti

Giuseppe Giuli, 1854, Trattato fisiomedico dei Bagni di San Filippo e descrizione dell’arte della Plastica dei Tartari.

Leggi anche l’articoloVal d’Orcia con i bambini: cartoline inedite dalla Toscana”


Teresa Scarselli
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