Scopriamo Stia, il primo paese della Valle del Casentino, con attività e visite coinvolgenti per tutti, grandi e bambini.
Percorrendo l’oblunga piazza Tanucci, vi sembrerà forse di riconoscerla. Proprio qui sono state girate molte scene di un film di grande successo negli anni Novanta, il Ciclone, del regista Pieraccioni.
Sommario
1- Scoprire il Panno Casentino e il Museo della Lana
Di notevole interesse a Stia è il Museo della Lana, con percorsi sensoriali molto coinvolgenti per i bambini.
Situato nel complesso archeologico industriale del Lanificio di Stia, venne avviato nel 1852: fino al 1950 è stato il perno attorno al quale ruotava l’economia del territorio.
Esempio di innovazione e garanzia di reddito sicuro per gli abitanti del paese, fu il primo stabilimento in Toscana a utilizzare macchinari importati dall’estero. Rilanciando la lavorazione del tradizionale panno casentino, risalente al 1300 circa, il Lanificio meccanizzò completamente il processo produttivo.
Lo stabile, restaurato dopo decenni di inutilizzo, vive una seconda giovinezza. Non più come luogo di produzione, ma come centro di divulgazione della tradizione del panno Casentino.
Il percorso di visita racconta la storia della lana attraverso le sue fasi, dagli albori alla Rivoluzione Industriale, fino al periodo più produttivo dell’opificio.
Sono esposti congegni artigianali, dai primissimi fusi, agli arcolai, fino alle imponenti macchine industriali.
Previste anche esperienze sensoriali, come toccare i vari tipi di lana, annusarli, ascoltare gli assordanti rumori delle macchine.
Oggi la lavorazione del panno Casentino sopravvive grazie a due piccole industrie locali, la Tessilnova, con show room in uno degli ambienti del Lanificio, e la T.A.C.S. Prodotto nei colori rosso, arancio e verde, viola e azzurro, il panno è molto apprezzato dalle firme più esclusive e viene esportato in tutto il mondo.
2- Passeggiare al Palagio Fiorentino
A passeggio nel centro, dalla piazza Giuseppe Mazzini o direttamente dal Museo della Lana, raggiungete Il Palagio Fiorentino, bell’esempio di neogotico.
L’attuale fabbricato infatti fu fatto riedificare agli inizi del Novecento, sulle fondamenta del duecentesco maniero dei Conti Guidi, andato distrutto nel 1440.
Il Castello, rifugio di tranquillità, spesso ospita mostre e manifestazioni culturali.
3- Fare un tuffo rigenerante al Parco fluviale Canto alla Rana
La passeggiata lungo il fiume Arno ci conduce al Canto alla Rana. Questa piacevole oasi di verde viene anche chiamata il mare di Stia: le acque fluviali infatti, qui microbiologicamente pure perché prossime alla sorgente, sono balneabili. Ogni estate viene sistemata un briglia per creare una vera e propria piscina naturale.
Un campo da beach volley e un piccolo parco giochi, panchine e qualche tavolo da picnic, rendono il luogo ideale per trascorrere qualche ora d’ozio piacevolmente.
4- Lanciarsi dagli alberi al Parco Avventura Adrenalina
Ma l’ozio è padre dei vizi, allora, per la gioia dei vostri bambini, in pochi passi raggiungete il Parco Avventura Adrenalina, e scatenatevi!
Dopo un briefing per gli inesperti, potrete volteggiare tra gli alberi, proprio sopra il fiume, lanciarvi dalla zip line lunga più di cento metri, destreggiarvi su ponti tibetani, arrampicarvi a pareti verticali, saltellare su pneumatici volanti e tronchi sospesi nel vuoto.
Sette percorsi a difficoltà crescente saranno la vostra prossima sfida!
Per le scimmiette con un’altezza inferiore al metro e dieci, il percorso giallo è munito di una linea vita continua, dalla quale non possono mai staccarsi, sino alla fine del percorso.
5- Immergersi nel Medio Evo a Porciano
Il borgo di Porciano è una piccola gemma accresciuta attorno al castello, costruito dai Conti Guidi attorno all’anno Mille.
Ventinove abitanti e pochissimi turisti lo rendono sospeso tra realtà e illusione: camminando lungo i serpeggianti vicoletti acciottolati, salendo le ripide scalette, vi sembrerà di essere catapultati in un tempo passato.
Arrivati all’arco in pietra, che si affaccia sul giardino di fronte al castello, fermatevi e assaporate la sensazione di pace e stupore allo stesso tempo. L’imponente torrione, con i muri ricoperti di edera che in autunno si tinge di rosso, vi osserva silenzioso e superbo, memore degli antichi fasti e ospiti illustri. Durante i primi anni del 1300, infatti, Dante soggiornò in Casentino, tra i Castelli di Porciano, Romena e Poppi, durante il suo esilio da Firenze.
Il castello accoglie un piccolo ecomuseo (che fa parte della rete Ecomusei del Casentino), dove sono conservati manufatti della vita contadina e reperti archeologici del sito.
Il museo è momentaneamente chiuso.
6- Rintracciare antichi saperi al Mulin di Bucchio
A circa dieci minuti di macchina da Stia verso il Mugello, Molin di Bucchio è tra i più antichi mulini del Casentino.
A custodirne la storia e i secolari muri è Claudio Bucchi, erede dell’ultimo mugnaio. Proprio Claudio ci ha accolti al nostro arrivo, e prima di farci entrare ci ha raccontato con grande passione la storia del luogo e il funzionamento del mulino.
Attestato come possedimento dei conti Guidi di Porciano già dal XIII secolo, l’attività molitoria ha continuato fino al 1960, trasmessa in eredità per sette secoli nella stessa famiglia Bucchi.
Parallelamente alla macinazione di cereali e castagne, nello stabile a fine Ottocento era stata avviato un fiorente allevamento di trote, rimasto attivo fino al 1970.
L’attuale proprietario, ereditato il mulino in gravi condizioni di degrado, ha avviato un restauro filologico e conservativo, cercando di mantenerne intatta l’originaria fisionomia.
In loco ci sono ancora tutti i meccanismi: al pian terreno la ruota idraulica orizzontale, detta ritrecine, muoveva un’asse verticale, che a sua volta faceva ruotare la pietra della macina collegata, posta al primo piano.
La cucina, al secondo piano, è pavimentata con grandi lastroni di pietra locale, e non è difficile immaginare una famiglia d’altri tempi riunita davanti al grande camino.
Tutto il complesso è diventato una struttura turistico-museale, inserita nel percorso degli Ecomusei casentinesi.
Da qualche anno, una piccola impresa locale ha preso in gestione le vasche e ha riavviato l’attività di troticoltura, con l’intento di intraprendere una produzione che salvaguardasse il benessere degli animali (quindi molto diversa da allevamenti intensivi).
Inoltre, in collaborazione col Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, l’Antica Acquacoltura Molin di Bucchio, intende ripristinare la biodiversità dei fiumi casentinesi: alleva specie autoctone a rischio di estinzione, dal gambero di fiume, al ghiozzo, fino alla trota autoctona e le rilascia nelle acque di fiumi e torrenti locali.
7- Fare amicizia con gli asini
A Gli Amici dell’Asino, Marta propone una serie di attività, volte alla conoscenza dell’animale e al turismo lento e di qualità, nei territori del Casentino. Il primo approccio è importante per instaurare fiducia reciproca tra esseri umani ed esseri asinini: pratiche tattili e manuali, come carezze e spazzolate, attività ludiche e semplici esercizi nelle vicinanze della stalla fanno parte dell’incontro assistito.
Una volta conosciuto meglio il nostro compagno di avventure, possiamo avviarci al nostro trekking someggiato: i bambini più piccoli cavalcano l’asinello, mentre quelli grandi e gli adulti seguono a passo… lento.
Gli asini sono gli addetti speciali al trasporto di zaini, per rendere più leggero il cammino dell’escursionista e, con la dolcezza, invitano alla lentezza e alla totale immersione nella natura.
Amici dell’Asino organizza brevi passeggiate nei dintorni, ma anche trekking più lunghi nei luoghi iconici del Parco delle Foreste Casentinesi, con Guida Ambientale Escursionistica o in totale autonomia.
8- Pescare al lago Puccini
Alla Troticoltura Puccini, a Papiano, i bambini potranno sperimentare la pesca nelle vasche di allevamento (più facile), o nel lago. Per la pesca nelle vasche la struttura mette a disposizione semplici canne in bambù munite di amo, e voi avrete il pranzo assicurato!
9- Noleggiare una e-bike e percorrere la Ciclovia dell’Arno
Il cicloturismo si è ormai affermato come nuova modalità per esperienze di viaggio ecologiche e lente: è un’occasione preziosa per scoprire le eccellenze enogastronomiche, culturali e paesaggistiche del territorio.
La ciclovia dell’Arno (ancora non completata) si snoderà per quattrocento chilometri nelle province di Arezzo, Firenze e Pisa, incrociandosi con altri percorsi nazionali ed internazionali.
Il tratto casentinese partirà da Stia e toccherà tutti i paesi della valle fino ad Arezzo: il tracciato, in sede protetta e ricoperto di ghiaia sarà adatto ai bambini e percorribile anche con bici da strada.
Scrivo al futuro in quanto purtroppo sono ancora pochi i tratti di vera ciclovia (da Rassina fino a località le Macee, vicino a Bibbiena; da Bibbiena a Poppi; dal parcheggio del River Piper a Pratovecchio e infine un piccolissimo tratto a Stia).
Il consiglio quindi, se desiderate scoprire il Casentino in bicicletta con i bambini, il consiglio è di affidarsi ai tour organizzati di Casentino e-bike. Potrete pedalare tra borghi e natura selvaggia in sicurezza, guidati da un accompagnatore MTB e Guida Cicloturistica certificata dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Qui la nostra esperienza Alla scoperta del Casentino in e-bike, con tutta la famiglia
10- “(A) riveder le stelle” al Planetario
Il Planetario riproduce fedelmente la volta celeste e gli oggetti astronomici che popolano l’universo, all’interno di una cupola speciale.
In inverno le sue attività sono rivolte alle scuole o su prenotazione. In primavera iniziano le serate divulgative che proseguono per tutti i mesi primaverili ed estivi con cadenza mensile e/o quindicinale.
Nei mesi estivi alle serate divulgative sono affiancate da escursioni notturne per l’osservazione diretta del cielo.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle…” Dante Alighieri, (Inferno XXXIV, 139).
11- Fare un’escursione nel Parco delle Foreste Casentinesi
Da Stia, andate in direzione del Passo della Calla. Qui si respira davvero. In inverno, come in estate, il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è una sorta di distretto della buona respirazione! Gli alberi secolari, l’altitudine non troppo elevata e la scarsa densità abitativa, fanno sì che passeggiate o trekking più sostenuti siano vere e proprie immersioni tonificanti nell’ossigeno, nella pace e nella serenità. Un’esperienza benefica da provare.
Sono infinite le modalità escursionistiche, a diversificati gradi di difficoltà e per ogni stagione.
Camminerete in foreste millenarie, alternate a crinali panoramici. Seguirete sentieri moderni o antiche mulattiere, come la Via Romea Germanica, un percorso medioevale che portava i pellegrini dalla Germania fino a Roma.
La rete di oltre seicento chilometri di sentieri, con itinerari dedicati alle MTB, i sentieri natura e i percorsi ad alta accessibilità, rendono il Parco una palestra a cielo aperto, accessibile a tutti.
Venite con noi nel cuore del Casentino per scoprire bellissime passeggiate nella natura con i bambini.
Teresa Scarselli
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Giada dice:
Non ho bambini, ma ho un marito in fissa con gli asinelli, quindi mi metto Gli amici dell’Asino nella bucket list!
Claudio dice:
Bellissimi articoli, tutti quelli che lei scrive sul Casentino. Per dovere di cronaca mi sento di suggerirle, avendola sperimentata di persona con mio figlio, di aggiungere che in verità la ciclovia dell’Arno non è ancora completa e sarà lungi dall’essere percorribile ancora per chissà quanto tempo. Purtroppo non ci sono che pochi tratti di vera ciclovia (da Rassina fino a località le Macee, vicino a Bibbiena; da Bibbiena a Poppi; dal parcheggio del River Piper a Pratovecchio e infine un piccolissimo tratto a Stia). Per il resto, è necessario passare nella strada statale che, da genitore, non consiglio assolutamente di fare con i bambini.
La ringrazio di cuore per aver presentato in maniera così esaustiva il territorio che io e la mia famiglia amiamo
Redazione dice:
Grazie davvero, Claudio, integrerò subito l’articolo con la sua segnalazione. Speriamo che quanto prima concludano un tratto più significativo, da quanto so i finanziamenti ci sono!
Federica Assirelli - My Travel Planner dice:
Come sempre un itinerario pieno di spunti interessanti! Nel Parco delle Foreste Casentinesi vorrei proprio andare questo autunno!
Redazione dice:
Per te che sei appassionata di fotografia, foliage da cartolina!
Zelda dice:
Attività bellissime, me le sono segnate tutte quante e complimenti per l’articolo dettagliato. Sarebbe bello andarci nel periodo autunnale, sai che super divertimento?
Martina dice:
Quante meravigliose attività da fare a Stia! Mi sembra proprio che ci troviamo di fronte a un territorio attento alla salvaguardia della natura, tutte le attività che hai indicato sono tutte eco-friendly. Adorerei fare il percorso con gli asinelli e vedere il mio piccolino montare su un asino 😍
Redazione dice:
Certo, le attività indicate spronano ad un turismo slow e sostenibile! Bellissimo l’esperienza con gli asini, te la consiglio!
giordano angela dice:
Da tessitrice debbo segnalare un errore, la macchina in foto al museo dell’arte della lana di Stia non e’ una filanda ma un orditoio meccanico
Redazione dice:
Grazie Angela, ho corretto la didascalia!
Teresa dice:
E’ una zona che proprio non conosco, e devo dire che mi dispiace molto perchè da come la descrivi deve essere molto suggestiva e interessante. Anche le foto, sono bellissime, davvero mi hai convinta a farci un giro prima possibile!
Mimì dice:
Mi sento un po’ bambina, anche se un po’ cresciuta oramai, ma questi luoghi ispirano tanto anche me!
Chissà quanto sarà bella questa zona nel periodo del foliage!
Annalisa dice:
Ho trovato e salvato tutti i posti da te selezionati. Siamo sempre alla ricerca di esperienze da fare in viaggio con i bambini e beh.. qui ce n’è da vendere! davvero un articolo prezioso al momento, visto che sto pianificando i prossimi week end fuori con altre famiglie.
Teresa dice:
Località perfetta per tante attività nella natura e nella cultura con i bambini
Libera dice:
Proprio l’altro giorno mi hanno consigliato di visitare la zona di Casentino che non è neanche così lontana da casa mia . Tuttavia l’itinerario che hai designato è così ricco che penso dovrò ritagliarmi qualche giorno per vedere tutto . E lo farò molto volentieri.
Teresa dice:
Per qualsiasi info scrivimi, io sono proprio di là (anche se vivo in Veneto)
Veronica dice:
Bellissimi scorci, non mi aspettavo così tante attività da fare nel Casentino. Mi segno sicuramente sia il parco fluviale che l’escursione al parco ma anche la bicclettata!