Approdiamo all’Isola della Giudecca, che non essendo collegata da ponti al centro storico di Venezia, è raggiungibile solamente con un mezzo acqueo.
Questa piccola distanza riempita d’acqua, fa della Giudecca un luogo riservato, dalla forte identità e autenticità: qui arriva infatti (oltre a chi sbaglia fermata del vaporetto) il visitatore slow, che ha già superato l’eccitazione per la passeggiata in Piazza San Marco, e cerca qualcosa in più.
Alla Giudecca, vedrete Venezia da un’altra prospettiva: lontana, ma vicina, potrete accarezzarne con lo sguardo lo skyline, e al tempo stesso gustarvi la calma isolana. Ma soprattutto, tra le calli dell’isola potrete incontrare i creativi (l’anima storica di Venezia) al lavoro nei loro atelier e laboratori.
Ecco a voi l’itinerario alla scoperta della Giudecca: dalle antiche chiese palladiane, alle fabbriche riconvertite, dal convento sconsacrato e trasformato in polo artigianale, al craft shopping di qualità, per chiudere in bellezza (e bontà) con tre ristorantini defilati, dove affondare i denti in veri cicchetti veneziani.
Sommario
Molino Stucky
Il Molino Stucky fu edificato a fine Ottocento per iniziativa di Giovanni Stucky, imprenditore e finanziere svizzero, su progetto dell’architetto Ernst Wullekopf.
Si tratta di uno dei maggiori esempi di architettura neogotica, applicata ad un edificio industriale, e sembra quasi un pezzetto di nord europa importato in laguna.
I macchinari furono selezionati tra i più moderni ed efficienti, e tutto il personale poteva contare su servizi e confort inusuali per l’epoca, come spogliatoi, docce, mensa. Nel periodo di maggiore efficienza la struttura dava lavoro a millecinquecento operai, che in turnazione coprivano l’intera giornata producendo 2.500 quintali di farina al giorno.
Nel 1904 Giovanni viene assassinato. A causa della concorrenza spietata dei nuovi trasporti su rotaia, il figlio non riesce a fermare il lento ma inesorabile declino del mulino, le cui attività cessano definitivamente nel 1954.
Nel 1980 la delibera del Consiglio Comunale stabilisce la ristrutturazione del complesso e la sua trasformazione in centro alberghiero e culturale. Dopo alcuni passaggi di proprietà, oggi l’edificio del Molino Stucky ospita l’albergo Hilton e centro congressi.
Aperitivo allo Skyline Rooftop Bar
Per una vista spettacolare su Venezia e un viaggio sensoriale tra sapori e colori, salite allo Skyline Rooftop Bar, il bellissimo lounge bar all’ultimo piano del Molino Stucky. Qui, sorseggiando uno dei 21 signature cocktail che compongono il menu, potrete verificare con i vostri stessi sensi se la palette variopinta del vostro drink si abbina alle infinite sfumature della città. Prezzi in linea con la location (dai 10 euro in su).
Fabbrica di tessuti e show room Fortuny
Accanto al mulino si staglia la manifattura tessile di Mariano Fortuny. Pittore, incisore, scenografo e designer di moda (fu l’inventore della plissettatura), visse a Venezia dal 1900 al 1956. La sua casa è diventata un particolarissimo museo nel sestiere di San Marco, che vi consiglio.
Qui alla Giudecca c’è la fabbrica, da lui stesso fondata un secolo fa. Potrete accedere allo showroom ufficiale, e acquistare (o semplicemente ammirare) le raffinate collezioni di stoffe e tessuti che ancora oggi riprendono i suoi disegni.
Chiostro Santi Cosma e Damiano, un polo artigianale nel cuore della Giudecca
Merita una sosta l’ex convento Santi Cosma e Damiano, per il suo splendido chiostro con ambienti riadattati ad abitazioni e atelier.
Si tratta di un ampio complesso monastico sconsacrato, che il Comune di Venezia ha avuto in concessione dal Demanio Civile a metà degli anni Novanta.
Un importante intervento di restauro ha ricavato dall’edificio alcune residenze, dodici laboratori artigianali e artistici, quattro grandi sale e restituito all’uso comune un giardino di circa 4000 mq.
Gli ampi laboratori, situati tutti attorno al grande chiostro quattrocentesco, ospitano varie attività tradizionali: dalla lavorazione del metallo alla produzione di vetro produzione, dalla grafica alla realizzazione di maschere, dalla produzione e decorazione di carta alla rilegatura e restauro del libro, oltre che un hub di nuove tecnologie informatiche e uno spazio di ricerca teatrale. C’è infine la sede dell’Archivio storico Nono.
Leonardo Faggian al Mistero Buffo
A Mistero Buffo, atelier di maschere, potrete assistere a una dimostrazione gratuita o realizzare la vostra maschera con il Maestro mascheraio veneziano doc Leonardo Faggian. Durante la bella stagione i corsi sono an plain air nel grande giardino del monastero! Scoprite l’antica tradizione della cartapesta veneziana, e la sua storia. Corsi anche per famiglie.
Stefano Morasso Studio e il vetro a lume
Muranese, figlio d’arte, Stefano Morasso lavora fianco a fianco alla moglie Nicoletta Viola.
Nel loro laboratorio alla Giudecca potrete assistere alla lavorazione del vetro soffiato a lume: le bacchette di vetro (semilavorate) vengono fuse tramite un bruciatore e poi lavorate. Diventano bicchieri, vasi, piccoli oggetti, perle, bellissimi monili in vetro e metallo. Lo Show Room dei pezzi unici è in loco, ma anche online.
Fernando Masone e Carta Venezia
A Carta Venezia, Fernando organizza corsi di legatura e fabbricazione della carta.
Dagli ingredienti iniziali, cotone e cellulosa, userete il telaio e gli altri strumenti utili alla creazione dei fogli, che potrete poi rilegare con tecniche di rilegatura manuale.
Nel negozio, potrete acquistare quaderni, stampe, carta da lettere fatti tutti rigorosamente a mano dal maestro. Souvenir preziosi e originali.
Monica Martin e Itaca Art Studio
Tra acquerelli e serigrafie, dipinti acrilici e incisioni, potrete non solo acquistare qui la vostra originalissima cartolina di Venezia, ma anche curiosare nell’atelier Itaca Art Studio e nel processo creativo di Monica.
Cooperativa Rio Terà dei Pensieri, esempio di riabilitazione sociale
La Cooperativa Rio Terà dei Pensieri si occupa di re-inserimento lavorativo (e sociale) dei detenuti e detenute di Venezia. La mission è da un lato aiutare le persone a realizzare esperienze lavorative di qualità all’interno del carcere, dall’altro di offrire loro, grazie alla formazione ricevuta e all’esperienza acquisita, una seconda opportunità per ricominciare una volta in libertà.
Tutti i prodotti seguono una filiera produttiva attenta al riciclo di materiali, al recupero di risorse e rispettosa dell’ambiente.
All’interno del Carcere delle Convertite sono presenti un laboratorio di PVC riciclato, un laboratorio di cosmetica naturale e biologica certificata, un laboratorio di serigrafia e un orto biologico.
Mercato del giovedì mattina
All’interno del Carcere femminile della Giudecca – un tempo antico Convento delle Convertite, una decina di detenute coltiva in maniera tradizionale e biologica, senza impiego di macchinari, concimi o prodotti chimici. È l’Orto delle Meraviglie, la prima attività avviata dalla Cooperativa Sociale Rio Terà dei Pensieri, con un progetto di reinserimento lavorativo e di inclusione delle persone detenute.
Ogni giovedì dalle 9 alle 12, in Fondamenta delle Convertite sull’isola della Giudecca, proprio davanti all’ingresso dell’istituto penitenziario, si svolge il mercato, dove potrete acquistare non solo con frutta e verdura, ma anche prodotti del laboratorio di cosmetici, di legatoria e PVC riciclato, realizzati nella prigione.
Malefatte, le borse in PVC riciclato
All’interno del laboratorio di PVC riciclato vengono realizzati borse e accessori unici e originali, a cui è stato dato il nome di “Malefatte”, con materiale di scarto recuperato dai banner pubblicitari. Le borse sono bellissime, e potete acquistarle al mercato del giovedì, online, oppure a Venezia, nel punto vendita presso Process Collettivo, lo store di economia carceraria ai Frari.
Chiesa del Redentore
La Basilica del Redentore è una chiesa votiva, in pieno stile neoclassico.
Nell’Anno Domini 1575 scoppiò a Venezia una terribile pestilenza, che in soli due anni uccise più di 50.000 persone, all’epoca un veneziano su tre.
Dopo un anno di sciagure, il Senato invocò l’aiuto celeste, deliberando l’edificazione di una nuova chiesa, intitolata al Redentore. In meno di un anno fu decisa la sede e commissionato il progetto ad Andrea Palladio, architetto ufficiale della Serenissima.
A epidemia di peste finita, i Veneziani festeggiarono con una processione, che raggiungeva la chiesa dalle Zattere grazie ad un ponte di barche. Fu in quel lontano 1577 che ebbe inizio una tradizione che dura ancora oggi, con la Festa del Redentore.
La facciata è un tripudio di marmi bianchi e uno dei più mirabili esempi di ispirazione classica tipicamente palladiana. Al suo interno sono conservate pregevoli tele di Domenico Tintoretto, Paolo Veronese, Palma il Giovane, Francesco Bassano, Alvise Vivarini, Pietro della Vecchia.
Casa dei Tre Oci
I tre inconfondibili oci (occhi in dialetto veneziano) scrutano spalancati il canale della Giudecca. L’edificio in stile neogotico, si dipana su tre piani, con vetrate mozzafiato sul bacino di San Marco e sul giardino interno.
Qui vengono progettate e allestite bellissime mostre fotografiche, con una particolare attenzione all’organizzazione di attività didattiche e laboratori formativi per tutte le età.
È in arrivo alla Casa dei Tre Oci la mostra “Sabine Weiss. La poesia dell’istante”, dedicata a una tra le maggiori rappresentanti della fotografia umanista francese.
Dove mangiare alla Giudecca?
Sono tanti i ristoranti, trattorie e osterie nell’isola. Molti si affacciano sul Canale della Giudecca, con vista aperta su Venezia. Ma noi vi raccontiamo quelli più imbucati e nascosti, dove degustare la più tradizionale cucina veneziana, dal baccalà mantecato alle sarde in saor, dagli scampi in busera alla granseola alla veneziana. Ho stuzzicato il vostro appetito?
Alla Trattoria Altanella
Locanda storica, con piacevolissima terrazza vista canale, che in inverno viene coperta e provvista di lampade termiche. Il locale è perfetto per una celebrazione della cucina di mare veneziana.
Da Crea
Nella zona della cantieristica minore veneziana, c’è Da Crea, ristorante con bella vista su canale e piatti locali veneziani (sia carne che pesce). Molto informale a pranzo, è frequentato dalle maestranze del cantiere vicino, mentre la sera offre un’atmosfera più glamour.
Nel sottostante cantiere da Crea, Gianfranco Vianello, re del remo e mito della voga, è uno degli ultimi squerarioli veneziani. Nel suo cantiere realizza gondole, complete di tutti gli accessori compresi remi e forcole.
Food and Art Judecca
Se non potete fare a meno della pizza, ma cercate anche una bella scelta di cucina, raggiungete Campo Junghans. Nei primi del Novecento questa era un’importante area industriale, grazie alla Junghans, la più grande fabbrica d’orologi al mondo. Negli anni venti alla Giudecca si producevano 1500 orologi al giorno.
Fu poi convertita durante la seconda guerra mondiale in produzione di spolette militari. Dismessa la fabbrica, la zona è stata trasformata in un quartiere residenziale, mantenedo il suo carattere sperimentale e contemporaneo.
Eventi alla Giudecca
La Giudecca è solitamente appartata e tranquilla, lontana dai classici circuiti turistici. Ma sa essere anche festosamente chiassosa e affollata.
Festa del Redentore
Tra le ricorrenze tradizionali veneziane più sentite, la Festa del Redentore viene celebrata la terza domenica di luglio, istituita nel lontano luglio del 1576 per ricordare la fine della peste.
Per l’occasione viene allestito un suggestivo ponte votivo, realizzato da parti in legno poggiate su basamenti galleggianti, che vi permetterà di raggiungere l’isola della Giudecca dalle Zattere a piedi, senza bisogno di vaporetto.
Nel sabato del Redentore tutta la città si anima: i veneziani allestiscono lunghe e colorate tavolate sulle fondamenta, altri arrivano via mare, per festeggiare in barca l’evento. Il bacino di San Marco diventa un brulicante e coloratissimo alveare, con barche di tutti i tipi: dallo yacht di lusso, alla tradizionale topa da laguna. Il clou dell’evento è un grandioso spettacolo pirotecnico che tinge i cieli veneziani.
Nei miei anni vissuti a Venezia ho partecipato a molti Redentori e ai loro preparativi, proprio come una local: la mattina ci si accaparra, con un bel tavolo, una postazione lungo le rive del canale della Giudecca, o lungo Riva degli Schiavoni fino a Sant’Elena. Allestita la tavola, con luci, palloncini e decorazioni colorate si aspetta allegramente l’arrivo della sera e del resto della comitiva, con cibarie e beveraggi.
La festa va avanti fino a Mezzanotte, l’ora dei fuochi d’artificio. Non ho mai visto spettacoli pirotecnici più maestosi e luminosi, un caleidoscopio di colori che si specchiano e rifrangono sull’acqua.
L’evento attira turisti da tutto il mondo, troverete quindi i prezzi alle stelle e caos ovunque (pre-pandemia). Nel 2021 per limitare gli assembramenti, il sindaco ha disposto l’accesso limitato alle rive.
Festival delle Arti
Nella prima metà di settembre, il Festival delle Arti racconta attraverso performance artistiche la vitalità delle isole di Giudecca e Sacca Fisola (collegate da un ponte). Il Festival è una straordinaria occasione per entrare in remiere, cantieri, chiostri e giardini che accolgono performance di teatro, danza, musica, laboratori didattici e creativi.
Scopri anche il mio itinerario alternativo (con mappa) per una passeggiata a Venezia, dalla stazione a San Marco.
Annalisa Trevaligie-Travelblog dice:
Beh grazie ai tuoi articolo sto conoscendo una Venezia allettante e accogliente. Non pensavo ci fossero posti simili da raggiungere ma è vero anche che le mie visite sono state sempre mordi e fuggi. Seguirò il tuo itinerario la prossima volta.
Teresa dice:
Il tempo è tiranno per tutti, Annalisa! Io celebro il turismo slow, ma so benissimo, per personale esperienza, che non sempre è possibile, che dobbiamo accontentarci del mordi e fuggi. La prossima volta, mordi la Giudecca allora! Ti assicuro che è molto saporita!
Teresa dice:
La Giudecca è una delle zone di Venezia che amo di più, forse perchè è una delle meno turistiche e delle più autentiche. E poi ci sono alcuni monumenti che davvero vale la pena di vedere!
Teresa dice:
Infatti, e c’è anche una Venezia moderna che non ti aspetti!
sara bontempi dice:
Non ci sono stata all’isola della Giudecca, ma ho passato poco tempo a Venezia che mi ero concentrata sulla singola città.
Invece anche qui ci sono molte cose da scoprire, come in tutta la laguna.
Teresa dice:
Lo so bene, Sara, il tempo non basta mai! Se avrai qualche ora in più a disposizione, col vaporetto n.2 in 7 minuti sei arrivata!
ANTONELLA MAIOCCHI dice:
Che bello il tuo articolo! Me lo sono gustato tutto dall’inizio alla fine con il desiderio e il progetto di tornare presto a Venezia e visitare la Giudecca lentamente prendendomi il tempo di apprezzare tutte le sue bellezze. Quasi quasi comincio dall’aperitivo…però anche gli atelier artigianali delle maschere e della carta mi attirano tantissimo 🙂
Teresa dice:
NOn berne troppi, di aperitivi però! Altrimenti sarà difficile muoversi, dopo!
Claudia dice:
Quest’isola forse è uno dei pochi segreti ancora nascosti di Venezia perciò non divulgare troppo le sue bellezze 😄
Teresa dice:
🤣
Paola dice:
Bellissimo percorso alternativo al solito per una città bella e creativa come Venezia. Mi sono segnata un paio di luoghi imperdibili e, non appena ritornerò in zona, non mancherò di visitare.
Sara Slovely.eu dice:
Mi piace molto l’isola della Giudecca, anni fa ci andavo spesso perché frequentavo dei seminari lì. Molto esaustivo il tuo articolo, me lo salvo per la prossima gita!
Eliana dice:
Rileggere delle Malefatte e del Rio Terà dei Pensieri mi ha riempito il cuore di gioia! Anche io ho appena scritto un articolo a riguardo che è uscito proprio qualche giorno fa! Che bella la Giudecca, una Venezia non Venezia, lenta e ricca di ispirazione!
Teresa dice:
Sì, anche io ho letto con piacere il tuo articolo su Malefatte!
Laura dice:
Ciao, putroppo quest’isola mi manca proprio. Ho visitato tante volte Venezia, anche recentemente, ma ho sempre frequentato i posti più conosciuti. Me la segno per la prossima volta!
Paola dice:
Avevo già sentito parlare della Giudecca da qualche parte ultimamente e ti dirò che l’hai resa ancora più affascinante.
Sicuramente bello vedere quante cose ci siano da esplorare, oltre a quelle sicuramente più turistiche!
Arianna dice:
Mi segno anche questa visita in quanto non ho mai visitato la Giudecca e può essere una valida alternativa alla bella Venezia
Veronica dice:
Grazie a questi articoli su Venezia sto scoprendo moltissimi posti nuovi e spunti per un prossimo viaggio. Mi segno i consigli sperando di poter andare nei prossimi mesi.
Donata dice:
Quanti bei posti ancora da scoprire! Itinerario davvero invitante!!!