Se mi chiedessero qual è il museo più insolito a Trieste, risponderei senz’altro il Museo della Bora, una chicca da visitare con bambini e ragazzi.
Si tratta di un piccolo e curioso centro di catalogazione in progress e partecipato, nato da un refolo di fantasia e dal desiderio di “mostrare l’invisibile”. Uno spazio dove i venti e le testimonianze, gli oggetti, le curiosità e i progetti che li riguardano, hanno trovato casa. Ma soprattutto, un luogo ibrido, dove scienza, arte, poesia e magia coesistono e si amplificano a vicenda.
Una sfida all’invisibile, che nasce dalla passione e dalla creatività di Rino Lombardi.
Sommario
La nostra visita al Museo della Bora
Accolti proprio Rino, il papà del museo, ci sediamo al centro di una stanza traboccante di oggetti curiosi, bottiglie, immagini sulla bora (e i suoi effetti) tratte da quotidiani locali, libri sui venti. Qui Rino, come una sorta di prestigiatore, fa apparire e sparire i suoi reperti, come un cantastorie racconta aneddoti e novelle, come un comunicatore espone dati scientifici, regalandoci un’altalena di suggestioni e nuove consapevolezze.
L’Archivio dei Venti
Ci presenta il suo Archivio dei Venti: bottiglie, lattine, scatole che contengono refoli provenienti da tutto il pianeta. Chiunque può partecipare e diventare ambasciatore eolico, catturando un vento, imbottigliandolo e spedendolo con tanto di etichetta descrittiva.
Oggetti, foto vintage e libri sui venti
In una sorta di sezione etnografica, scopriamo manufatti curiosi, come lo spaventapasseri proveniente da Bali e cimeli d’un tempo che fu, utilizzati dai local per difendersi dalla bora: ramponcini antisdrucciolo, sassi da mettere in tasca, un orlo contenente piombini da applicare alle gonne per non farle svolazzare, vecchie corde per legarsi in strada.
Non vi anticipiamo cosa abbiamo trovato nella valigia magica, o l’uso che il direttore del museo fa della macchina sparavento, ma possiamo assicurarvi che anche ai più imbronciati verrà strappato un sorriso.
La biblioteca è davvero fornita: scoviamo testi per bambini, da “La bora e il ragioniere” di Gianni Rodari a “LaBORAtorio – Alla scoperta del vento di Trieste“, scritto proprio da Rino Lombardi.
Le pubblicazioni scientifiche, realizzate in collaborazione con OGS e Sissa, ci spingono per un attimo a fare sul serio: scopriamo, tra le altre cose, che la Bora è un vento catabatico, cioè scende dall’alto verso il basso, si presenta sotto forma di raffiche e può raggiungere anche i 180 chilometri all’ora.
Alla fine della visita, tutti a lavoro con un piccolo laBORAtorio per realizzare la propria girandola, da portare a casa.
Boramata
In giugno a Trieste, per celebrare e raccontare questa indiscussa protagonista di alcune giornate d’inverno, matta ma amata dai triestini, si festeggia Boramata. Un’occasione per scoprire Piazza Unità d’Italia vestita a festa da girandole colorate e veder volteggiare aquiloni acrobatici. “Astenersi perdivento!”
Per scoprire tutte le altre manifestazioni a cadenza annuale a Trieste, consulta anche Trieste: eventi per bambini e ragazzi
Come visitare il Museo della Bora
Il museo è visitabile solo su appuntamento, scrivendo alla mail museobora@iol.it, con offerta libera.
Ingresso: dalla porta, per tutti. Dalla finestra, per le foglie.
Magazzino dei Venti: Via Belpoggio, 9
Paola dice:
No vabbè ma che museo interessante! Non ne sapevo l’esistenza e trovo sia un’idea sensazionale raccontare i venti!
Sara - Slovely.eu dice:
Pur abitando a due passi da Trieste non ci sono mai stata, anche perché la bora me la godo abbastanza, si fa per dire, già dal vivo, per cui non mi è nemmeno mai venuto in mente di cercarla in un museo! 😅
Però è indubbiamente uno degli aspetti più tipici di Trieste e sembra anche un posto simpatico! 👍
Lara dice:
Troppo forte! Certo che per i bambini deve essere davvero divertente, anche se vedo dalle foto che è quasi piaciuto più a voi! 🙂
Teresa dice:
In effetti sì, gli adulti tornano bambini!
Tamara dice:
Ci credi che vivo a Trieste dal 2019 non sapevo l’esistenza di questo museo? Dovrò rimediare quanto prima
Sara Bontempi dice:
Ho visto il vostro post su Facebook e mi avevate incuriosita! Un museo curioso e interessante, sicuramente divertente per tutta la famiglia!
Elena dice:
Che carino questo museo, davvero particolare e divertente. Mi piace l’idea di imbottigliare il vento, etichettarlo e spedirlo.
Annalisa Trevaligie-Magazine dice:
La Bora in scatola..che idea geniale! Questo museo è davvero istruttivo e anche molto simpatico. Ideale da vedere con i bambini quando Si è in viaggio! Segno subito tutti i tuoi consigli.
Martina Currà dice:
ahahaha…la creatività umana non ha limiti!!!Addirittura un museo sulla bora? Ci andrei subito sembra veramente interessante :D!
Mimì dice:
Ma dai, che spettacolo questo museo.
La foto della “Bora in scatola” è troppo spassosa!
Segno questo posticino intrigante fra i luoghi da non perdere a Trieste!
Eliana dice:
Ho scoperto per caso questo museo e sono indecisa se visitarlo o meno avendo molto poco tempo a disposizione! Penso però che, nel caso, sia un buon motivo per tornare a Trieste: del resto non sarebbe la stessa città senza il suo vento!
Teresa dice:
A te che piacciono musei insoliti, lo consiglio!
Claudia dice:
Ma dai sono stata a Trieste e non sapevo dell’esistenza di questo museo! Troppo carina l’idea di “imbottigliare” i venti in giro per il mondo!
Libera dice:
Questo museo è davvero curioso e merita il premio dall’originalità . Lo voglio assolutamente visitare , grazie dello spunto.
Veronica dice:
Un museo davvero interessante e soprattutto interattivo vista la possibilità di creare la propria girandola. Sarebbe bello visitare Trieste proprio durante la Boromata. Noi avevamo beccato la Bora al rientro dalla crociera!
Teresa dice:
Spero una Bora leggera!
Teresa dice:
Ho sperimentato la bora in una occasione, visitando Trieste in una giornata molto ventosa; ma mai e poi mai avrei potuto immaginare che esistesse un museo di questo tipo. Deve essere davvero divertente!