Immersa nella piacevole campagna del Cilento, in provincia di Salerno, Paestum è una preziosa testimonianza che racconta a grandi e bambini la storia della Magna Grecia e della successiva civiltà latina.
Nell’area archeologica è racchiuso il centro nevralgico della città antica, con i monumenti più importanti: i templi, il foro, la tomba del fondatore della città e poi ancora strade, abitazioni, botteghe.
Sommario
La storia di Paestum raccontata ai bambini
Raccontate ai bambini e ai ragazzi di come l’antica città di Poseidonia, fondata attorno al 600 a.C. in onore del dio Poseidone, fosse una delle più ricche e fiorenti colonie greche dell’Italia meridionale. Successivamente, i suoi abitanti si mescolarono alle genti italiche e latine, e la città prese il nome di Paestum.
Sede vescovile nell’Alto medioevo, con alcuni templi trasformati da luoghi di culto greci e romani in chiese cristiane, fu interessata da un graduale impaludamento – con conseguente comparsa della malaria – che ne causò il declino e l’abbandono.
Fu così che la natura prorompente si riappropriò di questo lembo di terra campana, rivestendo col suo verde abbraccio templi, case, botteghe e strade. Paestum cadde nell’oblio, fu dimenticata la sua esistenza.
Solo nel Settecento la cultura ufficiale riscoprì le antiche vestigia, inaugurando la stagione del Gran Tour. Pensate che viaggiatori aristocratici, studiosi e artisti arrivavano da tutta Europa ad ammirarne le grandiose rovine, ispirandosi alla perfetta geometria della composizione architettonica dorica per codificare i nuovi canoni neoclassici.
Curiosità: Lo studio e l’amore per la storia dell’Arte Greca nasce proprio qui, e non in Grecia, con Winckelmann, che dopo aver visitato Paestum nel 1758, per primo stabilì che attraverso lo studio delle opere d’arte è possibile ricavare informazioni sulle civiltà di cui sono espressione.
Fieri e maestosi: i 3 templi principali di Paestum
Rimarrete a bocca aperta assieme ai vostri bambini esplorando i tre più famosi templi dorici di Paestum: il Tempio di Nettuno, il Tempio di Cerere e il Tempio di Hera. Questi monumenti, risalenti al VI e V secolo a.C., si ergono ancora fieri, preservando la loro maestosità ma non tutti i loro colori. Oggi ci appaiono in pietra dorata, ma grazie ad alcuni lacerti superstiti sappiamo che in origine erano parzialmente dipinti. Il materiale da costruzione usato, il locale travertino, era stato rivestito con un intonaco a base di calce, ad imitazione del candido marmo greco e alcune porzioni erano decorate con blu egiziano, rosso cinabro e ocra rossa.
Il tempio di Nettuno (detto anche Tempio di Poseidone) è il più recente dei grandi templi di Paestum e anche il più integralmente conservato. Il naos (cella) all’interno del quale era custodita l’immagine della divinità titolare del tempio, è ripartito in tre navate da due file di due ordini sovrapposti di sette colonne doriche.
Costruito su un’altura subito fuori dal centro città, il tempio di Atena dal caratteristico alto frontone ancora domina tutta l’area archeologica di Paestum.
Il tempio di Hera, meglio conosciuto come Basilica, è il più antico dei tre grandi edifici dell’area archeologica di Paestum. La sua costruzione è attestata attorno al 560 avanti Cristo e il suo impianto ricorderebbe quello delle precedenti costruzioni in legno, con la sala interna divisa da colonne centrali e priva frontoni.
Passeggiando nei quartieri della Paestum romana
La maggior parte delle abitazioni (delle quali è rimasto solo il muro perimetrale) sono di epoca romana, e tutte presentano caratteristiche che anche i bambini possono imparare a riconoscere: tre gli ambienti principali, l’atrium con il suo impluvium (il cortile interno con la vasca per la raccolta delle acque piovane), il tablinum (la sala di rappresentanza) ed il peristilium (il giardino). Ai lati dell’atrium si sviluppavano i cubicula, le camere da letto. Alcune abitazioni presentano ancora pregevoli pavimenti a mosaico.
Il Foro romano
Il Foro fu edificato poco dopo il 273 a.C., quando la città di Paestum era sotto l’orbita romana, sull’area meridionale occupata dall’agorà greca. Per i romani rappresentava il cuore pulsante della vita cittadina, dove si svolgevano le principali attività politiche, sociali e religiose e sorgevano molte botteghe. In una di queste si conserva ancora un torchio per la spremitura delle olive.
Monumento funebre del fondatore della città
Oltre ai grandi edifici pubblici anche altre strutture greche si sono conservate, come la tomba cenotafio del fondatore della città, Megilos, probabilmente un acheo proveniente dalla colonia greca di Sibari, in Calabria.
Si tratta di un monumento sepolcrale vuoto, incastonato nella roccia per tre lati; il quarto lato ad est è libero, ma privo di aperture.
Gli archeologi, penetrati dal tetto poi riposizionato, trovarono al suo interno alcune idrie, cioè vasi che contenevano miele. Oggi quei vasi e quel miele, antico quanto la città, sono conservati all’interno del museo.
Il “Parco dei Piccoli”, il parco giochi a tema archeologico
Nell’area archeologica di Paestum dal 2020 è stato allestito un parco giochi a tema archeologico, con uno sguardo all’ambiente e alla sostenibilità.
Il parco, inserito nel percorso di visita del sito sul lato est dei due grandi templi “Basilica” e “Nettuno”, consiste in dieci installazioni che riproducono alcuni dei più famosi giochi di logica e strategia dell’antichità, ma anche alcune macchine da cantiere utilizzate per la costruzione dei tre templi dorici di Paestum.
Il Museo Archeologico di Paestum con i bambini
Sarà un viaggio affascinante nella vita quotidiana, nell’attività artistica e artigianale della colonia greca e poi della città latina, quello nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Paestum, che conserva reperti datati dal VII secolo a.C. al VII secolo d.C.
Tra i ritrovamenti più suggestivi spiccano le metope (lastre scolpite che decoravano i templi), i vasi e le lastre affrescate della tomba cosiddetta “del Tuffatore”.
Molti di questi reperti dipinti offrono una narrazione per immagini dell’evoluzione storico artistica di Paestum. Un vero e proprio portfolio con scene di banchetti, combattimenti, giochi, corse di cavalli, perfetto per una migliore comprensione sulla vita degli abitanti anche da parte di bambini e ragazzi.
Il Parco Archeologico di Velia
Riesumate i vostri ricordi di filosofia, perché state per entrare nella città che diede i natali a Parmenide e Zenone, con le loro teorie di immutabilità dell’Essere. (Io ho un vago ricordo del paradosso di Achille e la tartaruga… chi arriva prima l’avete capito?)
Con lo stesso biglietto dell’area archeologica e del museo di Paestum, valido per i due giorni successivi dal primo ingresso, potrete visitare anche l’antica città greca Elea, chiamata dai romani Velia.
Il percorso parte dalla zona bassa dove si può vedere gran parte della città e piano piano salendo, si arriva all’acropoli, trasformata, nel Medioevo, in un castello: il Castellum Maris.
Il Parco di Velia è situato in un contesto più bucolico e selvaggio di quanto non sia Paestum, con una vista strepitosa sul mare.
In estate il consiglio è di visitarlo nel tardo pomeriggio, perché si tratta di un’area molto vasta ed esposta al sole. Sconsigliati i passeggini, bimbi piccoli in marsupio!
Le visite guidate a misura di famiglia a Paestum
Potrete visitare il Parco Archeologico di Paestum e Velia in autonomia, scaricando l’APP, disponibile in sette lingue e lingua dei segni. Grazie all’audioguida geolocalizzata, ogni volta che vi avvicinerete ad un monumento, si attiverà il corrispondente contenuto. Questo nuovo strumento di fruizione vi consentirà di personalizzare il percorso per durata, con due opzioni da 60 e 90 minuti. Una volta stabilito il tempo che vorrete dedicare alla visita, è possibile selezionare vari argomenti: miti e riti, vita quotidiana, Paestum greca e lucana, Paestum romana.
L’app è sicuramente un modo per avvicinare anche i nativi digitali ad una visita più consapevole, ma non è purtroppo strutturata con contenuti semplici adatti a loro. (Consigliamo naturalmente il parco di implementarne una Kids!) Per un maggior coivolgimento dei piccoli visitatori, potrete prenotare una visita guidata o laboratorio formato famiglia, organizzata da Le Nuvole, con attività dai 3 anni in poi.
Visita anche il sito ufficiale del Parco di Paestum e Veia.
Come raggiungere Paestum in treno da Napoli
Raggiungibile facilmente da Napoli centrale in un’ora e un quarto di treno, la stazione di Paestum vi permetterà di entrare nell’area archeologica dalle mura megalitiche, con solo dieci minuti di camminata. Qui trovi la guida completa su cosa vedere a Napoli!
Appassionati di archeologia? C’è un’altra esperienza fantastica da fare in Campania, anche con bambini e ragazzi! Snorkeling al Parco Archeologico Sommerso di Baia.
ANTONELLA dice:
come sempre i tuoi itinerari in realtà sono perfetti anche per gli adulti. Questo in particolare è ricco e molto interessante e ho letto con curiosità la storia di Paestum che proprio non conoscevo
Teresa dice:
Grazie, Antonella!
Silvia The Food Traveler dice:
Trovo molto interessante l’iniziativa di rendere la visita a misura di bambino. Penso ai miei amici che hanno dei figli, e che viaggiano pochissimo perché “ai bambini non interessano queste cose da grandi”. Non avendo figli non posso parlare per esperienza diretta, ma credo che sia importante abituare i bambini fin da piccoli a viaggiare, e questa visita mi sembra un modo molto efficace per attirare anche la loro attenzione.
Teresa dice:
Non pensavo che esistessero ancora genitori che non viaggiano per il timore di annoiare i bambini!
Teresa dice:
La Campania è una delle regioni che conosco meno, purtroppo; ho visitato solo gli Scavi di Pompei, e devo dirti che Paestum mi attira moltissimo. Chissà che la prossima estate non riesca ad andarci, nel caso i tuoi consigli mi saranno molto utili!
Sara Bontempi dice:
Itinerari e curiosità per grandi e per piccini, davvero interessanti, complimenti!
Non ci sono stata a Paestum ma mi piacerebbe molto scoprirla per rivivere un pezzo di storia.
Marina Fiorenti dice:
Purtroppo non sono mai stata a Paestum, ma immagino che per dei bambini deve essere un’esperienza fantastica visitare luoghi così belli e pieni di storia.
Erika Vitamintrip dice:
Ho passato una bellissima vacanza a Paestum e nel Cilento quando ero piccola, e leggere il tuo articolo mi ha fatto tornare alla mente quei giorni =D bellissimo!!
La Kry dice:
Anche se non abbiamo bambini troviamo interessantissimi i vostri itinerari. Paestum è una meta che vogliamo visitare, insieme a tutto il Cilento. Speriamo che quest’autunno possa essere quello buono per scoprire parti della nostra bella Italia che ancora ci mancano.
Cristina dice:
Questo luogo è veramente interessante e non solo per i bambini. Non conosciamo per nulla il Cilento e questo articolo ha suscitato ancora di più la nostra voglia di trascorrere qualche giorno in questa zona.
Annalisa Spinosa dice:
Potrei raggiungere Paestum in auto, poichè sono molto vicina alla zona. Ci arriverei in meno di un’oretta. Mi piacerebbe molto portarci mia figlia e le sue amichette. Sarebbe davvero un esperienza bellissima da fare insieme.
Eliana dice:
Paestum è uno dei siti archeologici che più voglio visitare e hai fatto benissimo a coinvolgere tutta la famiglia! Trovo l’audioguida geolocalizzata perfetta per chi vuole visitare questo sito in autonomia e con i suoi tempi, bella trovata!
Libera dice:
Trovo che questa app sia davvero utile e ormai sono molte località ad adoperare strumenti simili, che consentono ai viaggiatori di personalizzare il proprio tour, scegliendo quale esperienza vivere. Hai fatto bene a parlarcene
Sara Giauro dice:
Ho vissuto a Napoli e conosco molto bene la Campania ma (e mi vergogno un po’ a dirlo) non sono mai stata a Paestum.
Sono anni che ce l’ho in mente e vorrei andarci ma rimandiamo sempre.
Tra l’altro io amo tutto ciò che è antica Grecia, quindi ne sarei entusiasta e sono molto contenta che organizzino visite per i bambini, davvero molto interessante!
Arianna dice:
Conosco poco il Cilento, ho sempre sentito parlare di questo parco che trovo davvero affascinante il tuo articolo e le tue foto lo confermano, assolutamente adatto sia ad adulti che bambini, dovrò considerare un giro da quelle parti
LARA dice:
E’ un monumento che non passa inosservato, non so ora ma ai miei tempi se ne parlava dalle elementari! Ho letto volentieri l’articolo, alcune curiosità non le conoscevo, una bella rispolverata alla storia!
Tamara Bonfrate dice:
Un itinerario davvero super interessante e sono sicura che piacerebbe tantissimo alle mie bimbe e non solo, dal momento che non sono mai stata a Paestum
Veronica dice:
Paestum è uno dei motivi per cui vorrei tornare in Campania. La prima volta abbiamo preferito visitare Pompei e ci siamo persi questo gioiello storico e culturale. Tra l’altro con il treno non è così distante come pensavo da Napoli!
marina dice:
Bravissima, perché non è facile coinvolgere i bambini in esperienze di archeologia così forti. La bravura sta nel trasmettere le storie dietro le pietre e renderle così vive. E sono certa che, così come scrivi, lo fai anche a voce con tuo figlio.
Teresa dice:
Grazie per queste belle parole, Marina!