Pronti ad affrontare un viaggio nel tempo, dal Big Bang alla comparsa dell’uomo, tra 3500 reperti in mostra ed exhibit multimediali, al Museo della Natura e dell’Uomo di Padova?
Una visita che lascerà stupefatti e ammaliati grandi e bambini, per l’allestimento interattivo e immersivo sui tre piani espositivi. Un mirabolante viaggio che si dipana lungo quattro miliardi di anni e che svela le tante storie impresse nelle rocce, nei fossili, negli adattamenti compiuti dagli animali fino agli artefatti umani.
A chiusura del tour, una colorata immersione nei saloni affrescati del cinquecentesco Palazzo Cavalli farà fremere di piacere anche gli art addicted!
Sommario
Il percorso e le collezioni del Museo della Natura e dell’Uomo
L’imponente patrimonio di duecentomila reperti naturalistici e antropologici, esposti a rotazione, deriva dalla fusione di quattro collezioni storiche patavine: Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Zoologia e Antropologia.
MNU: la collezione mineralogica
Il percorso si apre con una straordinaria raccolta di meteoriti, testimoni erranti della nascita del Sistema Solare.
Dallo spazio verrete catapultati sulla Terra, con l’imponente rassegna di minerali, alcuni dalle dimensioni portentose e dai colori incredibili.
Già in questa prima sezione del Museo della Natura e dell’Uomo sono presenti postazioni multimediali, a partire dalla prima stanza immersiva e il grande plastico con videomapping delle Alpi.
La riproduzione di un microscopio polarizzatore a luce trasmessa permette a tutti di fare un assaggio di petrografia: grazie a un touchscreen potrete selezionare il minerale da analizzare e contestualmente osservare sullo schermo l’onirico mondo dei reticoli cristallini.
Il viaggio immersivo prosegue toccando tutti i sensi, anche l’olfatto, grazie alla stazione sensoriale che permette di annusare gli effluvi emessi da particolari piante, per la presenza di specifiche molecole odorigene.
MNU: la collezione paleontologica
Al primo piano si schiude il regno fantastico della paleontologia, con la collezione di vertebrati fossili, proveniente da Bolca (Verona). Tra questi i pesci di Bolca, i coccodrilli e i leggendari sireni (una sorta di lamantini).
Dal bellunese invece arrivano i fossili di delfini, dalla Sicilia gli elefanti nani e i ghiri giganti.
Origliando la spiegazione di una guida, che stava accompagnando una classe in visita al museo, abbiamo scoperto l’incredibile storia di queste due specie (la prossima volta, lo prometto, prenderemo la guida anche noi!)
I grandi mammiferi, come l’ippopotamo o l’elefante, sopraggiunti in Sicilia attraverso un “ponte” di terre emerse durante le ere glaciali, rimpicciolirono a causa della scarsità di risorse. Al contrario, animali piccoli come i roditori, forse per essere meno vulnerabili agli uccelli rapaci presenti sull’isola, aumentarono di taglia.
Soprattutto per bambini e ragazzi, è emozionante passeggiare in questa sala ricca di incredibili reperti fossili: l’ittiosauro con il suo lungo muso fa bella mostra di sé, assieme ai mastodontici orsi delle caverne, ai cervi giganti, alle possenti tigri dai denti a sciabola, ai rinoceronti lanosi e ai mammut.
MNU: la collezione zoologica
Arriviamo poi alla collezione di animali tassidermizzati (imbalsamati), risalente principalmente al XIX e XX secolo.
Qui, tra tigri, leoni e altri mammiferi, è conservato il povero elefante indiano ucciso a Venezia nel 1819, dove era stato portato per le celebrazioni del carnevale.
Nella sezione ambienti acquatici, fluttuano pesci luna, cetacei, tartarughe e uno squalo bianco lungo circa 4 metri, pescato in Adriatico nel 1823.
Ci sono poi gli uccelli più variopinti e i rettili, che osserviamo un po’ sospettosi da dietro la teca: sembrano vivi da come sono perfettamente conservati.
MNU: le collezioni paletnologiche
Le collezioni paletnologiche comprendono circa 13.000 reperti, tra cui una significativa mummia egizia con sarcofago, di età tolemaica.
Tanti i manufatti provenienti dal Friuli Venezia Giulia, come utensili e gioielli in osso, corno e bronzo.
Dal villaggio palafitticolo del Lago di Ledro in Trentino, sono in mostra i piloni portanti delle abitazioni e manufatti in vari materiali.
MNU: la collezione etnografica e la collezione d’arte orientale
Il nostro viaggio prosegue in Oceania, tra scudi in legno dipinti e i boomerang, archi e frecce e altri oggetti tradizionali della cultura maori.
Finiamo in India, da cui provengono molti oggetti d’uso domestico, giocattoli e maschere sacre.
Infine, esploriamo il Giappone del periodo Edo, ammirando le straordinarie armature da parata, i colorati kimoni e le preziose ceramiche artistiche.
MNU: Sala delle Palme e le meraviglie di Palazzo Cavalli
La sede di MNU è Palazzo Cavalli, edificio costruito nella seconda metà del Cinquecento, progressivamente ampliato, fino a costituire l’attuale complesso.
Dall’atrio di Palazzo Cavalli, con la splendida decorazione a fresco e stucco, ci dirigiamo verso la Sala delle Palme, che mantiene l’allestimento originale. Incredibile pensare che le enormi lastre di palme fossili provengono in gran parte da siti veneti. Oltre alle foglie di palma e ai frutti simili a noci di cocco, i giacimenti di Bolca (Verona) hanno restituito fossili di più di 250 altri generi di piante tropicali, mentre dalla Valle del torrente Chiavon, in provincia di Vicenza, proviene la titanica Latanites maximiliani.
MNU: multimediale, immersivo e coinvolgente per bambini e ragazzi
Addio a musei noiosi, con polverose vetrine e illeggibili didascalie! Al MNU, i visitatori sono protagonisti, al centro dell’azione, liberi di esplorare, sperimentare e giocare in un ambiente interattivo, multimediale e immersivo. Un viaggio di scoperta e un’esperienza di edutainment su misura dei bambini, ma interessante ed emozionante a tutte le età e a diversificati livelli di approfondimento.
A fianco delle oltre 190 vetrine, si contano infatti 89 exhibit multimediali, tra cui 13 postazioni gioco, che integrano linguaggi comprensibili ai nativi digitali ad articolate esposizioni scientifiche.
Informazioni utili per la visita al Museo della Natura e dell’Uomo
Dove si trova Palazzo Cavalli?
Proprio davanti alla Cappella degli Scrovegni, in Corso Giuseppe Garibaldi, l’arteria principale di Padova che collega la stazione dei treni al centro storico. Dalla stazione dei treni di Padova al MNU impiegherete dieci minuti a piedi.
Biglietti, come risparmiare
Oltre ai biglietti “famiglia” e “ridotti” per risparmiare sul costo del biglietto a MNU e visitare altri siti, nell’arco di sei mesi, vi consigliamo il biglietto integrato “Padova Città della Scienza”.
Questo biglietto consente la visita ai tre principali musei dell’Università di Padova (Palazzo del Bo, Orto Botanico e Museo della Natura e dell’Uomo), sia con la formula individuale che con la formula famiglia.
Leggi la nostra esperienza di visita a Palazzo del Bo!
La App VisitMNU
Scaricate l’App VisitMNU! Potrete orientarvi meglio all’interno del museo, interagire con il percorso di visita, ascoltare l’audioguida (portando le proprie cuffie) e, grazie ad un sistema di rewards gamification, anche accumulare punti e medaglie durante la visita per sfidarsi tra amici.
È anche possibile fare login attraverso i social, per non perdere le medaglie e i preferiti salvati.
Perché visitare il Museo della Natura e dell’Uomo
MNU è il più grande museo universitario scientifico italiano, un museo unico e coinvolgente che va ad aggiungersi alla rete dei musei universitari di Padova.
MNU è un viaggio memorabile alla scoperta dell’evoluzione del Pianeta, ma non solo! Il museo si pone come luogo d’incontro e di cittadinanza attiva, sull’esempio del MUSE a Trento e di altri importanti centri di cultura in Italia e nel mondo.
Noi l’abbiamo visitato con estremo piacere, e già sappiamo che presto torneremo!
A Padova visita anche la Cappella degli Scrovegni, è davanti al MNU!