Il Cilento, nella fascia più meridionale della Campania, con il suo mare turchese, i paesaggi mozzafiato e la sua storia millenaria, è il luogo ideale per una vacanza indimenticabile con i bambini. Questo affascinante territorio offre infatti una varietà di attività e luoghi da esplorare, perfetti per coinvolgere i più piccoli in avventure naturalistiche e culturali.
In questo articolo, vi porteremo assieme a noi in un viaggio incredibile alla scoperta del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, tra spiagge mozzafiato, avventure nella natura e siti archeologici, per una vacanza variegata ed emozionante!
Sommario
1 – Fare un tuffo nelle acque cristalline
Famosa per il suo mare cristallino e turchese, i bellissimi litorali e le calette preziose incastonate nelle falesie, la costa del Cilento è talmente varia che troverete sicuramente la spiaggia adatta alla vostra famiglia. Ecco le più belle secondo noi!
La Spiaggia dell’Arco Naturale, a Sud-Est di Capo Palinuro, si trova a pochi passi dalla foce del fiume Mingardo. È probabilmente la più conosciuta, soprattutto per il paesaggio suggestivo che la incornicia.
La Baia del Buon Dormire, vicinissima a Palinuro, con le calette e grotte marine, è una delle più suggestive della zona, ma anche molto frequentata in estate.
La Cala delle Ossa è una piccolissima caletta raggiungibile solo via mare dalla spiaggia dell’Arco di Palinuro, e deve il suo nome al ritrovamento nella sua grotta di ossa preistoriche. Noi ci abbiamo trascorso un’intera giornata, tra bagni, giochi, avventure subacquee tra pesci curiosi, pagaiate e perlustrazioni della grotta.
La Spiaggia di Baia degli Infreschi è una caletta piccola di sassolini, immersa nella natura e con un fondale meraviglioso, perfetto i vostri snorkeling. Potrete raggiungerla via mare, o via terra inforcando il sentiero degli Infreschi.
La Spiaggia di Pozzallo è il mix perfetto per chi cerca un minimo di comodità nel wild. Un piccolo ristorante mimetizzato nel verde offre gustosi menu tipici della tradizione cilentana e noleggia sdraio.
Cala Bianca è raggiungibile in un’oretta di camminata e offre un mare incantevole e cristallino e una spiaggetta di ciottoli bianchi che degradano in sabbia avvicinandosi alla riva.
2 – Scoprire una storia d’amore nelle Grotte di Pertosa Auletta
Siete pronti ad entrare in un girone dantesco, assieme ai vostri bambini? Nelle Grotte di Pertosa Auletta, un Caronte moderno vi traghetterà negli inferi lungo il fiume sotterraneo Negro.
Le grotte si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni, in un percorso perfettamente illuminato e sicuro, ricco di stalattiti e stalagmiti.
Nell’intimità delle tenebre, una stalattite e una stalagmite stanno per sfiorarsi in un bacio antico, fino a diventare, goccia dopo goccia, un unico elemento, che prenderà il nome di colonna.
Le grotte conservano anche i resti di un villaggio palafitticolo, che potrete indagare nel Museo Speleo Archeologico delle grotte, grazie alle tre sezioni “la palafitta, la vita quotidiana e i riti sacri nell’età del bronzo”.
3 – Farsi ammaliare dai Capelli di Venere
Nei pressi di Casaletto Spartano, un piccolo paese del Basso Cilento, il Rio Bussentino crea caratteristici giochi d’acqua, tra cui la splendida cascata chiamata “Capelli di Venere”.
Non grandi, ma comunque suggestive, le Cascate Capelli di Venere devono il loro nome alla felce Capelvenere, che cresce rigogliosa sulle rocce, creando una cortina di verde su cui scorrono rivoli e vivaci scrosci d’acqua, che si gettano in pozze e piscine naturali. L’acqua, ricca di carbonato di Calcio, con il suo perpetuo gocciolare, lascia depositi che inglobano le piante con formazione di travertino.
Gli alberi del bosco che crescono tutt’attorno contribuiscono a creare un rifugio fresco e umido, perfetto nelle calde giornate d’estate.
Purtroppo, nell’Oasi Capelli di Venere sussiste il divieto di balneazione, ma è possibile percorrere sentieri nella natura o sostare nell’area picnic con tavoli, barbecue e bagni a disposizione.
4 – Perdersi nei borghi fantasma: San Severino di Centola e Roscigno vecchia
Se anche voi siete sedotti dall’abandonalism, dalla celebrazione dell’imperfezione dei borghi fantasma, tra mistero e straniamento, in Cilento potrete contare ben due paesi abbandonati: San Severino di Centola e Roscigno Vecchia.
In comune, i due borghi, hanno sì una storia di abbandono, ma anche di parziale rinascita e resilienza: associazioni locali hanno cercato di valorizzarne la decadente bellezza per incentivare una microeconomia, con piccoli eventi e ecomusei.
San Severino di Centola ha origini medievali; il suo nome è legato alla storica famiglia del Principato di Salerno, i Sanseverino. Sorge in superba posizione, sopra la Gola del Diavolo, con poche abitazioni, il castello e la chiesa, raggiungibili con scalette, scavate nella roccia.
In una abitazione del vecchio borgo è ospitato il Museo del Migrante, con oggetti che ricreano fedelmente l’ambiente della casa del contadino-emigrante.
Mentre San Severino fu abbandonato perché difficile da raggiungere, Roscigno Vecchia fu fatto sgomberare nei primi anni del Novecento a causa delle continue frane.
Divenuta nel 2020 patrimonio dell’Unesco, ospita anche un Museo della Civiltà Contadina (non sempre aperto).
Compiacenti e arrendevoli, i muri e le pietre di fronte alla natura, che penetra nelle lesioni del tempo e della frana, avvolge voluttuosa le case in un abbraccio tenaglia.
Passeggiando tra spazi muti e immobili, immaginiamo sprazzi struggenti e fugaci di vite passate, di contadini, allevatori, artigiani.
Fluiranno facilmente dalle vostre labbra i racconti ai bambini, di fronte alla fontana abbeveratoio al centro della piazza, alle abitazioni malandate e alla chiesa di San Nicola di Bari del ‘700. Ma se di raccontar non siete in grado, cercate tra le vie deserte del borgo fantasma l’unico residente, Giuseppe Spagnolo. Sarà commovente ascoltare la sua storia.
5 – Fare il bagno nelle Gole del Sammaro
Da Roscigno potrete raggiungere in pochi minuti le Sorgenti del Sammaro. Non fatevi confondere dalle indicazioni di Google Maps, ma proseguite oltre il Ponte di Sacco fino a Via Piano del Monaco e imboccatela fino alla fine. Vi aspettano poi circa venti minuti a piedi per raggiungere la sorgente.
Il paradiso è qui, specialmente se avrete la fortuna di non trovare troppe persone.
Il Sammaro è un fiume di risorgiva che nasce alle falde del Monte Purolo da una grotta subacquea.
L’acqua, gelida e trasparente, ha plasmato la roccia calcarea in sagome spettacolari: levigate pareti, pozze smeraldine, torrioni e torrioni, cuspidi e grotte. Sarete abbastanza intrepidi o accaldati, da farvi un bagno ghiacciato?
6 – Pagaiare nelle Gole del Calore
Un Cilento selvaggio, eppure a misura di bambino, si nasconde tra le Gole del fiume Calore.
Potrete scegliere le attività più adatte alla famiglia, dal confortevole e rilassante picnic con visita guidata in pedalò, alle escursioni in canoa, fino al canyoning per le famiglie più temerarie con figli dai tredici anni. Attorno a voi una natura incontaminata, dove vivono la leggiadra e timida lontra, il martin pescatore e la salamandra dagli occhiali.
7 – Passeggiare nel vuoto sul Ponte Tibetano di Laviano
Per un’esperienza ad alto tasso adrenalinico e in totale sicurezza anche con i bambini, camminate sospesi nel vuoto sul ponte tibetano di Laviano.
Quasi cento metri di passerella, sorretta da robusti cavi in acciaio, ad oltre ottanta metri dal letto del fiume Sele, vi porteranno a raggiungere il possente castello di Laviano, di origini normanne. Assieme alla Chiesa di Santa Maria della Libera, rappresenta una delle pochissime testimonianze del paese medioevale gravemente danneggiato dal terremoto del 1980.
8 – Osare con Cilento in volo, anche con bambini
Ancora a caccia di esaltanti avventure in famiglia? Non vi resta che esorcizzare le vostre ultime paure con Cilento in Volo, lanciandovi dalla rupe di Trentinara, appesi alla zipline, alla pazza velocità di 120 km/h, lungo un percorso di 1500 metri ad un’altezza di 300 metri.
Anche i bambini dai cinque anni possono volare in tandem, con i propri genitori o con gli istruttori.
Alla stazione di arrivo, una navetta vi riporterà al punto di partenza.
9 – Camminare sugli alberi, al Parco Avventura Piano della Croce
Emozioni sospese tra cielo e terra, al Parco Avventura Piano della Croce, con ben settecento metri di percorsi sugli alberi, suddivisi in tre percorsi per adulti e uno per bambini.
Nello splendido scenario del Monte Centaurino, nel Vallo di Diano, troverete istruttori capaci e amichevoli, che introdurranno anche i bambini più timorosi all’emozionante tarzaning, tra reti, ponti tibetani, ponti di altalene, ponti di corde e zip line.
E dopo il cielo, piedi ben a terra, per imparare nell’orto le pratiche agricole e agronomiche. Tanti sentieri si dipartono dal parco avventura, per trekking nei boschi del Monte Centaurino, del Massiccio del Cervati e del monte Gelbison.
10 – Andare alla scoperta di antichi tesori, a Paestum e Velia
Abbiamo appurato che il Cilento non è solo mare, e neanche solo natura selvaggia. È anche terra ricca di storia e preziosi tesori archeologici, come Paestum, uno dei siti archeologici meglio conservati della Campania. I vostri bambini potranno immergersi nell’antica civiltà greca mentre esplorano i templi, magari ascoltando le storie affascinanti dall’audioguida. Bellissimo anche il Museo Archeologico Nazionale di Paestum, per calarsi nella vita quotidiana degli antichi abitanti.
Avete tre giorni per visitare anche il Parco di Veia con lo stesso biglietto d’ingresso: il sito, anche se poco conosciuto, vale assolutamente una visita, soprattutto per il contesto scenografico e la bellissima vista sul mare dall’Acropoli.
Leggi la nostra esperienza in Cilento a Paestum con i bambini!
Paola Nuvolone dice:
Ma che colori incredibili ha quel mare della prima foto? Sono davvero acque cristalline, da cartolina!
Veronica dice:
Posso dire con certezza che i primi sei punti (ed anche l’ultimo) mi attirano tutti, peccato però non si possa fare il bagno alle cascate “capelli di Venere”, ma il trekking dev’essere bellissimo.
Federica dice:
A giugno stavamo per andare in Cilento, ma poi abbiamo deciso per altro! Peccato, ma comunque vedo che ci sono un sacco di cose da fare con i bambini, ne faccio tesoro per la prossima volta. Ecco magari la zip line io non la farei fare a mio figlio (che ansia!) 🙂
livia dice:
Attività imperdibile nel cilento è il rafting a Pertosa nel tratto alto del fiume Tanagro. Le guide esperte di Campobase sapranno farti vivere un’avventura indimenticabile.
Teresa dice:
Grazie per il suggerimento, Livia!