Essere un travel content creator è un lavoro affascinante, capace di generare guadagni concreti. Ma quando la passione per i viaggi si evolve in professione, una domanda sorge spontanea: la Partita IVA è necessaria?
In questo articolo, desidero mettere in luce aspetti fiscali e burocratici della libera professione, condividendo anche la mia esperienza personale.
Sommario
Come sono diventata una content creator: la mia esperienza
La mia evoluzione come content creator ha visto diverse fasi. Dopo un periodo iniziale di incubazione e creazione di contenuti per il mio blog e i social, senza alcun guadagno, ho iniziato a sperimentare collaborazioni in barter, ovvero scambio di servizi.
Ad esempio, offrivo la creazione di contenuti di valore in cambio di esperienze o pernottamenti in hotel. Questo mi ha permesso di ampliare il mio portfolio e di costruire relazioni nel settore.
In queste prime due fasi, la perseveranza e la resilienza sono le alleate più preziose. Il successo non è un fulmine a ciel sereno, ma il frutto di una produzione costante di contenuti di valore e di una tenacia incrollabile nel perseguire gli obiettivi a lungo termine.
Dopo tre anni circa di lavoro non retribuito, ho cominciato finalmente a monetizzare, inizialmente attraverso la ritenuta d’acconto.
Con la crescita del volume di lavoro e la necessità di una gestione più strutturata, ho deciso di aprire la mia Partita IVA forfettaria, un passo fondamentale per professionalizzare la mia attività e per gestire in modo efficiente gli aspetti fiscali e amministrativi.
Quando il content creator è considerato un professionista
La necessità di aprire una Partita IVA dipende dal tipo di attività svolta e dalla regolarità dei guadagni. Secondo la normativa italiana, se lavori in modo continuativo, con un’organizzazione stabile e guadagni ricorrenti, devi formalizzare la tua posizione e aprire una Partita IVA.
Quando non serve la Partita IVA
Non sempre l’apertura della Partita IVA è necessaria. Se pubblichi contenuti sporadici e hai collaborazioni occasionali, fino a 5000 € puoi rientrare nel regime delle collaborazioni occasionali.
Superati i 5.000 € potrai comunque fare prestazioni occasionali (a patto che siano davvero occasionali e non continuative), dovrai però iniziare a versare i contributi alla gestione separata. Questo rende le prestazioni occasionali meno remunerative e quindi conviene la Partita IVA.
Quali guadagni rientrano nell’obbligo di Partita IVA
Le entrate principali di un content creator a tema viaggi possono derivare da:
● Collaborazioni con enti turistici o hotel (come la produzione di contenuti per promuovere un territorio o una struttura turistica)
● Contratti pubblicitari con brand di settore
● Affiliate marketing e sponsorizzazioni
● Vendita di prodotti digitali, come e-book o guide di viaggio
● Influencer marketing
Partita IVA per content creator: quale regime scegliere?
Per chi inizia, il regime forfettario è spesso la soluzione più conveniente. Questo regime permette di beneficiare di una tassazione agevolata e di una gestione semplificata della contabilità. Con il regime forfettario, si applica un’imposta sostitutiva del 15%, che può scendere al 5% per i primi cinque anni, se si rispettano determinate condizioni.
Il reddito imponibile, ovvero l’importo su cui calcolare le tasse, si ottiene moltiplicando i ricavi per un coefficiente di redditività specifico per ogni attività. Nel caso dei content creator, il coefficiente è del 78%, il che significa che il 22% dei ricavi viene considerato come spesa forfettaria.
Ad esempio, se hai fatturato 10.000 euro, le tasse verranno calcolate su 7.800 euro (10.000 x 78%).
Su questo importo, si applicherà l’imposta sostitutiva del 15% (o del 5% per i primi cinque anni).
È importante notare che, nel regime forfettario, non sono previste detrazioni fiscali, in quanto le spese sono già calcolate forfettariamente
Questo regime è perfetto per i freelance che guadagnano fino a 85.000 euro l’anno.
Chi prevede di avere guadagni più elevati o chi desidera ampliare la propria attività, può valutare il regime ordinario. Quest’ultimo consente di dedurre una vasta gamma di spese, ma comporta obblighi contabili più complessi.
Le spese deducibili per un content creator a tema viaggi
Uno dei vantaggi dell’avere una Partita IVA in regime ordinario, è la possibilità di dedurre alcune spese legate all’attività. Tra queste ci sono:
● Viaggi e trasferte legati alla produzione di contenuti
● Attrezzatura tecnologica, come fotocamere e droni
● Software per l’editing e la gestione dei social media
● Corsi di formazione e aggiornamento professionale
Queste deduzioni permettono di ridurre la base imponibile e, di conseguenza, le tasse da pagare.
Novità 2025: Codice Ateco specifico per content creator
Uno dei primi passi fondamentali per avviare la mia attività come content creator è stato definire il codice Ateco più adatto. Questo codice, che identifica la tipologia di attività svolta, è essenziale per la corretta gestione fiscale.
A partire da gennaio 2025 è finalmente entrato in vigore il codice Ateco 73.11.03, dedicato specificamente alle attività di influencer marketing e content creation. Questa novità, frutto della collaborazione tra ISTAT, EUROSTAT, Ministero delle Imprese e del Made in Italy e AICDC, rappresenta un passo importante verso la chiarezza fiscale e previdenziale per i professionisti del settore.
Come gestire la Partita IVA: l’aiuto di Fiscozen
Consigliata a mia volta da travel blogger e content creator già affermati, mi sono affidata a Fiscozen per aprire e gestire la Partita IVA: questa piattaforma offre infatti un supporto completo, dalla fase di apertura fino alla dichiarazione dei redditi.
Personalmente, ho trovato estremamente utile avere un commercialista dedicato, sempre disponibile per rispondere a domande e risolvere problemi, sia via chat che telefonicamente.
La possibilità di avere una consulenza iniziale gratuita è un’ottima opportunità per valutare il servizio e capire se fa al caso tuo.
Cosa mi piace di Fiscozen?
Perché ho scelto e consiglio Fiscozen?
Fiscozen: piattaforma chiara e intuitiva
Uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente di Fiscozen è la possibilità di avere un controllo totale sulla mia situazione fiscale. La piattaforma, chiara e intuitiva, offre una panoramica sempre aggiornata di quanto pagherò di tasse, eliminando il rischio di brutte sorprese. Inoltre, ricevo promemoria puntuali sulle scadenze, il che mi permette di evitare sanzioni e di gestire al meglio i miei impegni.
Fiscozen: fatture illimitate e facili
Il software dedicato alla fatturazione illimitata è un altro strumento prezioso, che mi consente di emettere fatture in modo rapido e semplice, senza limiti di quantità. E non è tutto: l’abbonamento annuale include anche la dichiarazione dei redditi, un servizio che mi fa risparmiare tempo e denaro.
Grazie a Fiscozen, posso concentrarmi sulla mia passione per i viaggi e la creazione di contenuti, sapendo che la gestione fiscale è in mani sicure. La piattaforma mi offre la tranquillità di avere tutto sotto controllo, permettendomi di dedicarmi al mio lavoro con serenità.