L’Elba è perfetta per una vacanza d’estate con i bambini: tante le cose da fare e da vedere, oltre al mare cristallino e alle spiagge.
Iniziate la vostra villeggiatura con calette incantate da conquistare, magari come abbiamo fatto noi a suon di pagaie: anfratti esclusivi e piccoli arenili selvaggi, raggiungibili solo via mare, vi aspettano. Scivolare sull’acqua con il kayak è un modo ecologico, divertente e sano per muoversi via mare, a stretto contatto con la natura. Per chi ne è sprovvisto, ci sono tanti punti di noleggio sull’isola.
Naturalmente, Elba è molto più di una gettonata destinazione balneare. È montagna e meravigliose vedute, con la sua cima più alta, il monte Capanne, 1019 metri.
È storia, dagli antichi insediamenti paleolitici alla permanenza sull’isola di Napoleone.
Elba è materia, dal ferro estratto nelle numerose miniere già in epoca etrusca, al granito, esportato fino alle lontane terre di Aquisgrana.
Scopritela assieme a noi!
Sommario
Elba: le spiagge più belle e quelle più selvagge, anche con i bambini
Difficile fare una classifica sulle spiagge più belle dell’Isola d’Elba. Le preferite di sabbia bianca o nera, di ciottoli policromi, o di rocce plasmate dal vento e dal mare? Volete raggiungerle in canoa, alla Robinson Crosue, portandovi dietro viveri e tanta voglia di avventura, o provilegiate la comodità di un lido attrezzato, forse più confortevole se viaggiate con bambini piccoli?
Comoda e bella, la Spiaggia di Lacona
Tra le tante meraviglie dell’Elba, la spiaggia di Lacona brilla di luce propria. Con i suoi 1200 metri di sabbia dorata, si posiziona come la seconda più lunga dell’isola (dopo Marina di Campo): un vero e proprio paradiso per gli amanti del sole e del mare.
Ma Lacona non è solo mare cristallino e fondale sabbioso. A ridosso dell’arenile si estende un’area naturalistica di grande valore, oggi protetta e puntellata di macchia mediterranea. Qui, tra i profumi inebrianti della flora locale, si svelano sinuose dune di sabbia.
A Lacona potrete noleggiare imbarcazioni, jet ski, pedaló… e perché no, anche degustare un buon aperitivo.
Adatta ai più piccoli, la Spiaggia della Biodola
La Spiaggia della Biodola non è certamente la più bella dell’Elba, ma molto adatta alle famiglie con bambini piccoli e non ancora ferrati nel nuoto. Il fondale infatti degrada molto dolcemente e la sabbia dorata è perfetta per i giochi da spiaggia. Sono presenti stabilimenti balneari e una porziona di spiaggia libera (molto affollata in alta stagione).
Oltre ad alcuni parcheggi gratuiti, ne troverete di comodi anche a pagamento.
Con la sabbia granulosa, Spiaggia di Fetovaia
Tra le tante meraviglie dell’isola d’Elba, la Spiaggia di Fetovaia spicca come un gioiello incastonato tra il mare cristallino e la rigogliosa vegetazione. È rinomata per la sua sabbia granulosa di granito, grossolana e che non si attacca alla pelle, ma provate ad immergervi con maschera e boccaglio, per rimanere davvero a bocca aperta.
Spiaggia della Paolina, con isoletta annessa
A due chilometri da Procchio, la Spiaggia della Paolina, in parte libera e in parte attrezzata, è raggiungibile grazie ad un centinaio di scalini. Presenta un fondale interessante, ma soprattutto uno scoglio da raggiungere a nuoto in completa sicurezza, dato che tutta la baia è interdetta alle barche a motore. Il piccolo stabilimento, il Paolina beach, è caratterizzato dalle vele ombreggianti al posto degli ombrelloni.
Piccola e preziosa, la Spiaggia di Sant’Andrea e Coti Piane
Dalla piccola spiaggia di Sant’Andrea, raggiungete agilmente le scogliere di Sant’Andrea, chiamate Coti Piane dagli elbani, grazie a una serie di sentieri ricavati nella roccia e ponticelli in legno.
Se siete appassionati di snorkeling e diving, le acque cristalline di Capo Sant’Andrea nascondono un tesoro sommerso unico. La conformazione costiera, unita alle correnti marine, crea un ecosistema straordinario a pochi passi dalla spiaggia. Pesci colorati, coralli e fondali ricchi di vita aspettano solo di essere esplorati.
Piccolo paradiso perduto, alla spiaggia della Rivercina
La spiaggia della Rivercina, raggiungibile solo in barca, ad esempio da Nisporto, è perfetta per chi come noi ama calette solitarie e poco frequentate.
Sarà come approdare su un’isola deserta: un piccolo paradiso terrestre tutto per voi, da scoprire, con i suoi ciottoli colorati, le rocce a strapiombo sulla spiaggia, che per qualche ora proteggono dal sole, e il mare turchese e spumeggiante.
Tra capriole nelle onde, capanne in primitive technology e ricerca di sassi speciali, la giornata trascorrerà velocemente.
Spiaggia dell’Innamorata, con leggenda annessa
Raccontate ai bambini l’antica leggenda locale che dà origine al nome della spiaggia: una fanciulla, di nome Maria, scomparve qui tra flutti nel tentativo di raggiungere l’amato Lorenzo, rapito dal pirata Barbarossa. Ma non temete, è una spiaggia sicura e bellissima, a cinque chilometri da Capoliveri e comodamente servita da un servizio navetta. Dalla spiaggia potrete anche raggiungere a nuoto o con piccoli natanti a noleggio gli isolotti Gemini.
Cena con … relitto, alla spiaggia dell’Ogliera
Meravigliosa e facile l’esperienza di snorkeling per avvistare il mitico relitto Elviscot, raggiungibile dalla spiaggia dell’Ogliera a nuoto anche con bambini e ragazzi. La discesa impervia (ma fattibilissima) ripaga della fatica con scorci suggestivi e la promessa (mantenuta) di uno snorkeling più emozionante del solito!
Fatta base sugli scogli a sinistra della spiaggetta, indossate maschera, boccaglio e pinne, immergetevi e in dieci minuti di bracciate avvisterete il relitto. Uno spettacolo esaltante! La carcassa dell’imbarcazione, con l’intera poppa, plancia e parte della fiancata giacciono ben visibili sul fondo sabbioso, ad appena dodici metri di profondità. Ma l’emozione più grande è scoprire l’ecosistema che si è felicemente insediato tra le sue lamiere.
Dalle praterie di Posidonia alle spugne colorate, dai nudibranchi alle gorgonie, e una miriade di pesci curiosi (salpe, perchie, castagnole, gronghi) che nuotano in banco. Portate con voi un pezzo di pane! Vi seguiranno assatanati! Noi abbiamo sacrificato parte della cena picnic molto volentieri, per assistere allo spettacolare… assembramento!
A Sottobomba, ghiaia bianchissima e mare turchino
Stretta e addossata alle alte falesie, Sottobomba è una spiaggia da non tralasciare nella vostra vacanza all’Isola d’Elba con i bambini! Sul litorale di ghiaia bianchissima, un piccolo stabilimento noleggia ombrelloni con lettini, ma ci sono anche molti spazi per la sosta libera.
Spiaggia di Cavoli e Grotta Azzurra (esplorazione in canoa)
Davanti alla popolarissima spiaggia di Cavoli, la prima esclamazione che farete sarà “Cavoli!” Bella e bianchissima, in effetti, ma talmente affollata che il consiglio è di spostarsi verso gli scogli che incorniciano la baia. L’acqua è turchese e cristallina, gremita di pesci colorati.
Spiaggia di Colle Palombaia (esplorazione in canoa)
La Spiaggia di Colle Palombaia è chiamata anche spiaggia dei Cento Scalini, per via degli oltre duecento gradini in granito che si devono scendere (arrivando da terra). Il lido è molto tranquillo: troverete qualche famiglia indaffarata tra giochi di spiaggia e un minuscolo chioschetto; un luogo perfetto per bagno, pranzo, gelato e pennichella.
Spiaggia delle Francesche (esplorazione in canoa)
Dalla spiaggia dell’Innamorata potrete dirigervi, se muniti di canoa o altra imbarcazione, verso Punta Calamita, così chiamata perché ricchissima di magnetite.
La magnetite è il minerale con il più alto tenore di ferro e le più intense proprietà magnetiche esistente in natura. Questa zona ne è talmente ricca (in particolare la miniera del Ginevro, qua vicino), che è considerata una riserva nazionale strategica di ferro, da riattivare in caso di emergenza. Superate le Isole Gemini, finalmente avvisterete gli inconfondibili scheletri dei vecchi impianti di lavorazione. Approdati alla desolata Spiaggia delle Francesche, nera e lucente, vi accorgerete subito che tra i piccoli ciottoli neri ne emergono alcuni turchesi. E allora che caccia sia, alla verde malachite e alla pesante magnetite.
Alla scoperta delle miniere all’Elba in famiglia
L’isola d’Elba ha una lunga e ricca tradizione mineraria che risale all’epoca etrusca. Per secoli, le miniere dell’Elba hanno estratto ferro, rame, pirite e altri minerali preziosi, contribuendo in modo significativo allo sviluppo economico dell’isola. Oggi, le miniere sono chiuse, ma i loro resti sono ancora ben conservati e visitabili.
Le miniere all’Isola d’Elba, ieri
Le risorse minerarie dell’Elba erano conosciute e sfruttate già dagli Etruschi, che avevano organizzato una vera proto-industria. Sono state trovate infatti tracce di cumuli di scorie dei “forni fusori”, anche se l’estrazione più recente, con utilizzo di esplosivi, ha obliterato gran parte delle testimonianze più antiche.
Da bravi industriali, una volta esaurite tutte le foreste, utilizzate come combustibile per l’estrazione del ferro dai suoi minerali, gli etruschi delocalizzarono la lavorazione sulla terraferma, a Populonia.
(Ne parlo nell’articolo Il Parco archeologico di Baratti e Populonia con i bambini.)
Dall’XI secolo in poi le miniere appartennero ai vari governi sovrani dell’Elba: Repubblica Marinara di Pisa, Signori e Principi di Piombino, Governo locale dell’isola, Napoleone Bonaparte, Granducato di Toscana e Regno d’Italia.
Con l’avvio della siderurgia moderna nei primi anni del Novecento, ha inizio lo sfruttamento intensivo dei giacimenti di magnetite, ematite, limonite, siderite e pirite, come sorgente prima e principale dell’acciaio.
Il lavoro è pesante, e nonostante i cavatori siano pagati a cottimo (cioè a seconda della quantità e della qualità di minerale raccolto), dai quattordici anni in molti fanno richiesta per essere assunti nei cantieri di Capoliveri, Rio Marina e Rio Elba.
L’isola, fino ad allora di contadini, agricoltori e pescatori, viene dotata di infrastrutture innovative per l’epoca, come una rete ferroviaria e treni a vapore per il trasporto dei carrelli carichi di minerali, pontili, funivie, centrali elettriche.
Apre lo stabilimento siderurgico di Portoferraio, per la produzione di ghisa e acciaio: l’isola diventa modello d’autarchia e industrializzazione durante il fascismo e viene riprodotta sulle cartoline d’epoca.
Negli anni Sessanta arrivano i primi visitatori.
Nonostante la nuova vocazione turistica, in molti continuano a cercare lavoro in miniera, fino al 1981. Anno in cui, improvvisamente e nonostante i giacimenti siano ancora produttivi, tutte le miniere chiudono. La società che ne possiede le concessioni, l’Ilva, spende meno comprando il ferro in Sud America e in Sud Africa.
Le miniere, oggi
Oggi, il Parco Minerario Isola d’Elba e il Parco Minerario Calamita si impegnano nella conservazione, valorizzazione e fruizione dei siti minerari e della memoria storica e culturale dell’isola, riconvertendo le zone danneggiate dall’estrazione intensiva del ferro in aree di promozione turistica.
Grazie ai musei, alle visite guidate e ai laboratori anche per famiglie con bambini e ragazzi, le miniere raccontano la loro storia, per un viaggio nella materia e nel tempo che lascia stupefatti.
Colori come il rosso ferro, il bruno, il giallo ocra, il nero sono la rappresentazione cromatica della grande varietà di minerali di cui la terra elbana è composta. Le aree minerarie ritraggono un policromo paesaggio artificiale, che in parte la natura sta riprendendosi.
Un tempo spazi di faticosi mestieri, le miniere oggi sono meta di turisti come noi, che le esplorano a piedi, in bicicletta, a bordo di un trenino o di un fuoristrada e, attraverso paesaggi surreali, ripercorrono le strade e le storie di quell’umanità fiera e dignitosa.
La miniera del Vallone a Punta Calamita
Dalla spiaggia delle Francesche, raggiunta in canoa, è possibile avventurarsi con attenzione verso la miniera. Sotto il mare sembra ancora più verde; intorno la tavolozza si arricchisce di ocra, marrone, rosso e nero, con venature grigie.
Siamo al Vallone Basso, il più grande ed antico di Capoliveri, dove gli impianti arricchivano il minerale già trattato, per produrre un materiale adatto all’uso negli altiforni. Il materiale estratto veniva portato a Portoferraio o imbarcato sulle navi mercantili, che lo smerciavano nei porti di Piombino, Genova e Taranto.
Un tempo i minatori, che abitavano a Capoliveri, la raggiungevano a piedi ogni mattina.
Naturalmente, potrete visitare la miniera del Vallone e del Ginevro anche con le escursioni organizzate dal Parco delle Miniere Calamite. Dal museo della Vecchia Officina, raggiungibile con la propria auto (quattro chilometri sono di strada bianca) potrete scegliere tra trekking guidati con raccolta dei minerali, safari in miniera o visita alla miniera del Ginevro, l’unica miniera sotterranea dell’isola.
Museo Minerario di Rio Marina
Il paese di Rio Marina brilla sotto il sole: le strade luccicano, così come le spiagge nerissime e gli edifici più vecchi. Scaglie di pirite sono state rinvenute nella calce degli intonaci. Da poco inaugurato, vi troverete a percorrere il Museo a cielo aperto: vecchi materiali e attrezzi minerari sono stati recuperati e restaurati, per una prima immersione nel passato minerario del borgo.
Ma il cuore pulsante di questo patrimonio è il Museo Minerario, allestito nell’ex direzione delle miniere. Al suo interno, una ricca collezione di minerali racconta la storia geo-mineralogica dell’Isola d’Elba. Tormaline elbane, berilli, granati e quarzi di rara bellezza catturano lo sguardo nelle teche, mentre ilvaite ed elbaite, rinvenute qui per la prima volta, testimoniano l’unicità del territorio. Non mancano ematiti, malachiti e piriti, capaci di affascinare anche i meno esperti.
L’itinerario museale prosegue con la fedele ricostruzione di ambienti di miniera, come l’officina del fabbro ferraio e il riparo del minatore. Attrezzi originali e foto d’epoca narrano silenziosamente la dura vita dei minatori, tra fatica e pericoli. Un viaggio emozionante che non necessita di parole, dove la storia prende vita tra oggetti e atmosfere suggestive.
Miniera Adventure, al Parco Minerario in jeep
Dopo la visita al Museo Minerario, è possibile partecipare ad un’esperienza davvero eccitante, soprattutto per bambini e ragazzi: visitare il Parco Minerario dell’Elba a bordo di un vero mezzo militare, un VM90, 8 posti. Attraverso impervi e suggestivi percorsi off-road arriverete a Valle Giove. Si tratta di una delle miniere più recenti, il cui sfruttamento iniziò solo nel 1950, per estrarre pirite e oligisto.
Valle Giove appare come un immenso anfiteatro, attorniato da pendici gradinate alte fino a dieci metri. Tutto brilla sotto il sole cocente: la sabbia fina sotto i piedi, le rocce e le pareti attorno a noi. Forniti di piccone e sacchetto, potrete improvvisarvi minatori e saccheggiare il cantiere! Avrete circa mezz’ora per raccogliere e scavare i minerali più significativi.
Cosa altro vedere all’Elba con i bambini?
Cosa altro vedere all’Elba con i bambini e gli adolescenti? L’estate non è certo la stagione migliore per il trekking, qui all’isola d’Elba, ma brevi passeggiate mattutine sono comunque possibili. Una gita al Monte Capanne in funivia potrà essere una valida alternativa alla giornata in spiaggia ed infine, magari la sera, cena a Capoliveri o a Portoferraio.
Castello del Volterraio
Eretto in posizione strategica attorno all’anno Mille, nei pressi di una preesistente struttura di epoca etrusca, il Castello del Volterraio ha sempre assolto a funzioni di avvistamento e di difesa dell’isola. Nel 1544 ad esempio, alcune comunità elbane vi trovarono rifugio dall’assalto dei turchi che stavano devastando tutta l’isola. Fu parzialmente distrutto nel 1798, in seguito a un’insurrezione contro le truppe napoleoniche che lo avevano presidiato.
In grave condizione di degrado, il castello del Volterraio è stato acquistato nel 1999 dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che ha provveduto al restauro e alla messa in sicurezza dei sentieri di accesso.
Da un primo parcheggio sulla strada del Volterraio, che collega Portoferraio a Rio nell’Elba, si diparte il sentiero 255. Proseguendo in macchina (attenzione perché la strada diventa ulteriormente stretta) troverete un altro piccolo parcheggio, con il sentiero 255/a.
Percorrendo il sentiero ben segnalato e protetto nei punti più pericolosi, in circa quindici minuti di passeggiata, arriverete ad un primo belvedere, con panchine per una breve sosta.
È là, quasi si può toccare con un dito: sembra un’enorme aquila silenziosa, appollaiata sulla rupe più alta. L’ultima fase del percorso è quella più ripida, assolata e faticosa.
Nonostante il Castello sia visitabile solo all’esterno, (per visitare anche l’interno seguite questo link), il paesaggio ripaga dalla fatica fatta: Portoferraio, col suo ampio golfo, e sullo sfondo il Monte Capanne, Capraia, Pianosa e Montecristo, emergono dalle profondità marine.
Giro dell’Enfola con bagno
Il Monte Enfola è un piccolo promontorio di 134 metri s.l.m., collegato all’Elba da un piccolo istmo. Dopo un bagno refrigerante nelle acque turchesi della baia, dalla ex Tonnara, oggi sede dell’Ente Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano,la passeggiata può avere inizio lungo una facile strada sterrata.
Tutto attorno sorride l’esuberanza della macchia mediterranea: rosmarino, lentisco, alloro, mirto ed elicriso tappezzano le scarpate. A tratti qualche pino secolare offre conforto alla calura estiva. Ruderi di fortificazioni e bunker, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, rendono il percorso più avventuroso.
Nei punti più panoramici sono posizionate comode panchine, per la pausa acqua.
Godetevi la vista sulla spettacolare spiaggia del Sansone e sulla fortezza di Portoferraio, poi avanti tutta fino alla fine della strada sterrata. Finalmente si arriva all’ingresso della galleria. Non è illuminata, fatevi luce con la torcia del cellulare. Il fresco ritempra le membra, e il sorriso torna sui volti dei bambini!
L’Isola d’Elba offre alle famiglie un’ampia varietà di esperienze, tra cui la possibilità di salire sulla vetta del Monte Capanne, la cima più alta dell’isola. Per raggiungere la vetta in modo rapido e confortevole, approfittate della funivia, che in soli 18 minuti permette di ammirare un panorama mozzafiato.
Il viaggio in funivia offre già di per sé un’esperienza suggestiva, sorvolando i boschi e le macchie mediterranee che ricoprono le pendici del monte, ma non è adatto a chi soffre di vertigini. L’impianto infatti, pur garantendo tutti gli standard di sicurezza, è caratterizzato da cabine “a cestello” aperte. Arrivati in cima, a 1019 metri di altezza, si spalanca un panorama che toglie il fiato: l’intera Isola d’Elba si stende ai vostri piedi, con le sue spiagge, borghi e colline verdeggianti. Nelle giornate più limpide, è possibile scorgere anche le isole vicine, come Capraia, Pianosa e Montecristo.
Sulla vetta del Monte Capanne troverete un rifugio, dove ristorarsi e godere di un’ampia terrazza panoramica. per i priù sportivi, è possibile intraprendere sentieri escursionistici che conducono a diverse località dell’isola.
Rio Nell’Elba: il lavatoio pubblico e la questione dell’acqua
Dopo la visita al paese Rio Nell’Elba, arroccato sopra un colle a 180 s.l.m., raggiungete il lavatoio pubblico, uno spazio di lavoro e socializzazione delle donne locali fino agli anni Sessanta. All’esterno il lavatoio si presenta come una caratteristica costruzione elbana intonacata in rosa, ma è l’interno a stupire per il possente soffitto a capriate in legno e le vasche in serie. Queste sono alimentate dall’acqua della vicina sorgente dei Canali, così chiamata perché un tempo si riversava nei canali, appunto, che muovevano oltre venti mulini nella valle sottostante.
Potrà sorprendervi il fatto che l’acqua è corrente, in un’isola dove solitamente è un bene prezioso e a volte scarso.
Questo perché ci sono molte sorgenti sull’Elba e numerosi corsi d’acqua a regime torrentizio, che prima del turismo erano sufficienti all’approvvigionamento dei locali.
Al momento la richiesta idrica è soddisfatta da una grossa condotta sottomarina che arriva dalla Val di Cornia, ma non è sufficiente. In fase di studio anche una proposta per la realizzazione di un impianto di dissalazione nel Comune di Capoliveri.
Passeggiata a Capoliveri in famiglia
Capoliveri è uno dei borghi più caratteristici dell’Isola d’Elba, anche se molto turistico. Il suo centro storico, con i suoi stretti e pittoreschi vicoli ad arcate chiamati “chiassi”, conserva intatto l’aspetto di un borgo medievale. Stretti e aggrovigliati in un vivace saliscendi, si aprono tutti nella Piazza Matteotti, con una terrazza sui tetti e sul mare. Tutt’attorno si affacciano caffetterie, ristoranti e negozietti di souvenir.
Passeggiata a Portoferraio con i bambini
Si chiamava Porto Argo e sì, è proprio questa la mitica città dove sbarcarono gli Argonauti alla ricerca del vello d’oro.
Il toponimo Ferraia o Ferraria è documentato solo a partire dal Duecento e trae origine dalle attività siderurgiche presenti dall’epoca etrusco-romana.
Grazie a Napoleone Bonaparte, che qui si stanziò esiliato dopo le sconfitte, la cittadina di Portoferraio e l’intera Elba, conobbero un periodo di massimo splendore. Nel Novecento fu sede di una fiorente industria della ghisa e dell’acciaio.
Oggi Portoferraio è un rinomato centro turistico, con un porto importante per i traghetti e un altro per le imbarcazioni da diporto.
Tra il centro storico, con l’imponente Porta di Terra, le fortezze medicee, Forte Falcone e Forte Stella, la Palazzina Napoleonica dei Mulini e il romantico porticciolo turistico, un giorno non basta per visitarlo davvero.
Sulla terraferma, visitate anche la Costa degli Etruschi. Ne parlo nell’articolo Da Baratti a Follonica: non solo mare con i bambini
Teresa Scarselli
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Virginia dice:
Con una punta di imbarazzo ammetto che non immaginavo ci fossero così tante cose diverse da vedere e fare ad Elba! Grazie al tuo articolo ora Elba la prenderò in considerazione per qualche viaggetto futuro
Redazione dice:
Assolutamente sì! Tante cose da fare e da vedere!
Selena dice:
Che meraviglia l’isola d’Elba! Ci sono stata tantissimi anni fa, ma ricordo ancora quanto l’avevo amata. Ed è uno di quei luoghi in cui voglio assolutamente tornare! Grazie per avermi fatto tornare alla memoria splendidi ricordi ❤️
Teresa dice:
MI fa piacere!
Silvia The Food Traveler dice:
Non avrei mai più immaginato che un’isola così piccola ci fossero tutte queste cose da fare! Quello che è certo è che si tratta di un posto di una bellezza quasi selvaggia. Ora mi hai fatto tornare in mente una ex collega che da tempo mi invita in vacanza da lei alli’isola di Elba: mannaggia a me, non ho ancora accettato l’invito!
Teresa dice:
Allora che aspetti, accettalo!