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Fortuny: visita alla Palazzina (e showroom) della Giudecca, a Venezia

A Venezia, un luogo iconico, custode di una storia di oltre un secolo e proiettato verso il futuro, ha riaperto le sue porte: la Palazzina della fabbrica Fortuny alla Giudecca.
Dopo quasi trent’anni di chiusura, questo spazio magico si trasforma in una galleria unica nel suo genere, dove i visitatori possono immergersi nell’universo Fortuny, toccando con mano i meravigliosi tessuti e ammirando pezzi d’autore, il tutto sapientemente orchestrato dall’architetto Alberto Torsello e dal designer Chahan Minassian.

Chi era Fortuny?

Artista visionario e poliedrico, Mariano Fortuny, insieme alla moglie e musa Henriette Negrin, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte, della moda e dell’innovazione. Designer, pittore, fotografo, incisore e stilista, le sue creazioni hanno conquistato personalità del calibro di Eleonora Duse, la marchesa Rothschild e Isadora Duncan.
Fortuny fu anche un ingegnere, appassionato di applicazioni elettriche, fisica, ottica e scenotecnica.
Riformò il sistema dell’illuminazione teatrale, inventando una cupola a sezione concava che potenziava l’illusione della profondità scenica.

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Museo di Palazzo Fortuny a Venezia

Il Delphos

Una sua importante innovazione fu nel mondo della moda, dove brevettò una macchina per plissettare i tessuti, dando vita all’iconico abito “Delphos”, una tunica ispirata all’antica Grecia che fece impazzire il jet set internazionale degli anni ruggenti.

Mariano Fortuny non fu solo un artista eclettico e innovativo, ma anche un imprenditore perspicace, capace di trasformare le sue creazioni in business di successo.
Dopo aver sperimentato nel mondo della moda, Fortuny comprese che il “Delphos” presentava delle sfide in termini di costo e manutenzione: il tessuto, infatti, realizzato in seta, era costoso e piuttosto delicato (richiedeva stirature settimanali).

La rivoluzione dei tessuti stampati

Con una visione imprenditoriale lungimirante, Fortuny abbandonò il mondo dell’alta moda per dedicarsi alla creazione di tessuti pregiati.
Si concentrò su un materiale più accessibile e versatile della seta, il cotone. I suoi tessuti non erano filati, ma stampati con tecniche innovative.

Inizialmente il processo utilizzava matrici di seta rivestite di gelatina, su cui il disegno veniva realizzato a mano o con un sistema fotografico.
Questo metodo non permetteva però di creare grandi superfici. Per superare questa limitazione, Fortuny sviluppò la serigrafia, utilizzando grandi matrici prima di carta e poi di cotone emulsionato.
La scelta di concentrarsi sui tessuti stampati si rivelò vincente. I tessuti Fortuny conquistarono il mercato grazie alla loro bellezza, originalità e praticità, diventando un simbolo di eleganza e raffinatezza.

Ancora oggi, tra le mura color mattone della fabbrica Fortuny, si perpetua l’antica tradizione artigiana. Qui, in assoluto segreto, vengono realizzati i tessuti in purissimo cotone che hanno reso celebre questo nome in tutto il mondo. La loro particolarità? Una resa magistralmente setosa, ottenuta seguendo le precise indicazioni di Mariano Fortuny.
I procedimenti di lavorazione non sono mai stati divulgati, avvolgendo la produzione in un alone di mistero.

La nostra visita allo showroom e alla villa Fortuny della Giudecca

Arriviamo in una fredda ma soleggiata mattina invernale, curiosi di scoprire cosa si cela dietro alle alte vetrate della fabbrica in mattoni rossi.
Ad accoglierci, Antonio, showroom director, capace di trasmettere con entusiasmo la storia della famiglia Fortuny e del marchio.

Lo showroom Fortuny alla Giudecca

Lo showroom Fortuny, completamente rinnovato dall’architetto Alberto Torsello, è un omaggio all’eclettismo e alla genialità di Mariano Fortuny. Luce, riflessi, colori, viaggio, influenze e teatro: queste sono le parole chiave che descrivono l’universo creativo di Fortuny e che prendono vita nel nuovo spazio espositivo.

Mariano Fortuny e sua moglie, grandi viaggiatori, hanno tratto ispirazione dalle culture di tutto il mondo, riportando a Venezia suggestioni esotiche e reinterpretandole nei loro tessuti unici. Influenze marocchine, turche, indiane e classiche si fondono in creazioni che incarnano l’essenza stessa della bellezza.

Rifacendosi alla passione di Fortuny per il teatro, l’architetto Torsello ha concepito lo showroom come un palcoscenico dove i tessuti sono i protagonisti. Drappeggiati dall’alto come sipari, esposti su tavoli come opere d’arte e conservati in teche che ricordano i viaggi di Fortuny, questi sembrano quasi prendere vita.

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Foto tratta dal sito ufficiale Fortuny

La Palazzina Fortuny alla Giudecca

Chahan Minassian, interior designer armeno di fama internazionale, con un legame speciale con Venezia, ha avuto il compito di reinterpretare l’eredità Fortuny in chiave contemporanea. Il risultato è una casa-galleria dinamica e accogliente, dove i tessuti iconici del marchio si fondono armoniosamente con pezzi unici, creando un’esperienza sensoriale ed estetica indimenticabile.

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Dalle mani di Fortuny, un’eredità di bellezza e ingegno che continua a vivere

Oggi, l’azienda è più viva che mai, grazie a una successione basata sull’affinità intellettuale e culturale, piuttosto che sulla consanguineità (i Fortuny non ebbero figli). A guidarla, sono i fratelli newyorkesi Maury (ceo) e Mickey Riad (direttore creativo), che l’hanno ereditata dal padre Maged nel 1998. Maged Riad, avvocato, aveva acquistato l’azienda nel 1988, su insistenza della designer newyorkese Elsie McNeill (poi contessa Gozzi), sua cliente, che a sua volta l’aveva ricevuta da Henriette Negrin.

Informazioni per la visita

Le visite culturali, gratuite, sono effettuate ogni primo e ultimo mercoledì del mese, ed includono la visita allo Showroom, alla Palazzina e al giardino.

Museo di Palazzo Fortuny a Venezia

Quando si parla di Fortuny, pochi pensano all’isola della Giudecca. Il nome evoca infatti il Museo di Palazzo Fortuny, uno scrigno di tesori riaperto da pochi anni nel cuore di Venezia.

Situato nel suggestivo Palazzo Fortuny, in Campo San Beneto, questo museo unico nel suo genere offre un’immersione affascinante nella vita e nelle opere di Mariano Fortuny y Madrazo e di Henriette Nigrin.

Leggi anche Venezia: una storia d’amore a Palazzo Fortuny

Commenti su “Fortuny: visita alla Palazzina (e showroom) della Giudecca, a Venezia

  • Ho visto due volte il museo e me ne sono innamorata: credo di aver un nuovo motivo per ritornare a Venezia! Ho letto la notizia poco tempo e mi incuriosisce molto la palazzina nella Giudecca.

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