Lido di Venezia: un sottile nastro di terra lungo undici chilometri, spiagge con entrata in acqua digradante, perfetta per i bambini, morbide dune, canneti, orti lussureggianti, mare da un lato, laguna dall’altro.
L’atmosfera retrò completa il quadretto idilliaco.
Sommario
Breve storia del turismo al Lido di Venezia
La sua vocazione turistica ha origine a metà Ottocento, con la diffusione in Europa della moda dei bagni di mare.
Vengono spianate alcune alte dune, scavati due pozzi d’acqua dolce, innalzato un pontile di legno lungo ottanta metri che portava allo stabilimento in spiaggia. Questo includeva una caffetteria, una pensilina per la banda musicale, la lavanderia, il deposito di gioielli, il parrucchiere, l’ambulatorio del medico.
Arrivano i veneziani e i primi stranieri, ma solo nel 1895, con la prima Esposizione Internazionale d’Arte a Venezia, si decide di dare un impulso turistico internazionale all’isola.
Si avviano bonifiche e nuove urbanizzazioni: tutti i villini e alberghi in stile liberty che oggi ammiriamo appartengono a questo periodo.
Pochi anni dopo, con la Prima Guerra Mondiale, l’isola si trasforma da località alla moda in base militare. La belle époque del Lido chiude il sipario, ma consegna ai posteri risorse importanti, come sontuosi alberghi e ville ecclettiche, assieme a strutture sportive e ricreative, straordinarie per l’epoca: tiro a segno, golf, luna park, pattinaggio, aeroporto, voli con palloni aerostatici, aquarium, teatro e cinema.
Spiagge libere e selvagge al Lido di Venezia
In inverno tutte le spiagge del Lido si vestono di nostalgica desolazione: chiusi gli stabilimenti balneari, i chioschetti, i lounge bar, sono perfette per romantici camminatori, volenterosi sportivi o scorrazzamenti canini.
Ma quelle che voglio raccontarvi in questo capitolo sono alcuni tratti che mantengono la loro indole selvaggia anche in estate.
Dai Murazzi all’oasi degli Alberoni
Agli Alberoni bisogna arrivarci a piedi, o in bicicletta. Perché il solo il tragitto, dal centro lungo i murazzi, è un’esperienza coinvolgente.
D’inverno vi faranno compagnia solitari runners e passeggiatori di cani e bambini.
D’estate anche i luminosi lastroni si colorano di teli stesi e corpi ad arrostire.
Solitamente sono i lidensi a prediligere la bassa scogliera, per stare alla larga dai turisti che gremiscono le spiagge più centrali dell’isola. E sempre loro, i local, si esibiscono in ardimentose eco-architetture che sfidano la gravità.
Raccolgono la spazzatura portata dal mare, e riciclano i diversi materiali, per far sbocciare sculture di legno, piste per le bocce, glamping fai da te, con tanto di sedie e tavolini vista mare. Siete ospiti benvenuti, a patto che troviate libero, lasciate pulito e non facciate danni.
Arrivati alla spiaggia degli Alberoni, oasi naturalistica protetta dal WWF, l’occhio plana sulle dune sinuose, modellate dal vento, che in primavera, tra i tappeti di muschi e gigli in fiore, accolgono nidi di fratino (un piccolo trampoliere in via di estinzione). Alle spalle delle dune, la pineta di circa trenta ettari è refrigerio pomeridiano nei caldi pomeriggi estivi.
Continuando a camminare lungo il litorale, si arriva alla diga del faro Alberoni. Percorretela fino alla torre biancheggiante, in mezzo al mare. In estate troverete i sub locali, che qui, da lunga tradizione si immergono a caccia di branzini, orate, saraghi.
Una tecnica usata è quella della pesca ad aspetto: si dà uno schiaffo sulla superficie dell’acqua e poi ci si immerge in apnea, piantando il coltello sul fondo per non essere spazzati via dalla corrente. Si guarda verso l’alto e si aspetta: spesso i pesci accorrono, incuriosisti dal suono.
Con la bella stagione (dalla primavera all’autunno) ai piedi della diga trovate aperto il Macondo Alberoni. Atmosfera rilassata e vagamente hippie tra i profumati tamerici, con attenzione alla sostenibilità e allo slow food (niente plastica, gelati confezionati e merendine): un pranzo leggero, a chilometro zero, con vista dune, o mare.
I bambini improvvisano show nella cornice del finto televisore.
E ci si accorge che il paradiso in Terra esiste, basta cercarlo nelle piccole cose.
P.S. In estate, nel fine settimana, questo paradiso può trasformarsi in bolgia infernale, perché sempre più persone vorrebbero assaporarlo. Sta a voi, quindi, arrivare al momento giusto.
L’oasi di San Nicolò e la spiaggia di San Nicoletto
L’estremità opposta della lunga e sottile striscia di terra che forma il Lido di Venezia, ci regala un’altra meravigliosa oasi. Questa si estende per ventisei ettari, dalla diga ai primi stabilimenti balneari. La zona protetta di San Nicolò abbraccia una pineta, un’area dunale e il litorale.
Parcheggiata l’auto al termine di via Klinger, inoltratevi nella brughiera sabbiosa, tra bassi cespugli di giunco nero, giunco marittimo, muschi e licheni. Seguendo il sentiero sterrato incontrerete due bunker della Seconda Guerra Mondiale, non visitabili, ma comunque perfetti per alimentare le fantasie dei bambini.
Anche qui la LIPU di Venezia è impegnata nella protezione del fratino, con roccambolesche strategie di lotta biologica. Infatti, dato che i pulcini di fratino erano costantemente divorati dalle numerose cornacchie, i ricercatori hanno pensato di convincere a nidificare sulla spiaggia di San Nicolò un’altra specie che potesse, a sua insaputa, proteggere il fratino: il fraticello.
A differenza del cugino, il fraticello nidifica in colonie e attacca in stormo le ostili cornacchie, costringendole alla ritirata. La presenza dei fraticelli attira quindi i fratini, che sentendosi protetti accorrono a nidificare nelle loro vicinanze. Ma come fare a convincere i fraticelli a insediarsi proprio qui? Gli ornitologi hanno posizionato dei finti fraticelli (stampati in 3D) che servissero da richiamo.
Appena piazzati sulle dune, i primi fraticelli hanno cominciato a posarsi accanto ai modellini e a deporre le uova. L’esperimento ha funzionato, e ad oggi sulla spiaggia di San Nicolò convivono fraticelli, fratini e anche la beccaccia di mare, dal caratteristico becco arancione.
Arrivati all’arenile, potete proseguire sulla lunga diga, fino al faro di San Nicolò. Oppure fermarvi, in estate, per un tuffo rigenerante e una tintarella da invidia.
Un paesaggio sempre mutevole, che emerge e scompare al ritmo delle maree, dove banchettano gabbiani, tra granchi e vongole.
Stabilimenti balneari al Lido di Venezia
Naturalmente, per chi desidera una struttura organizzata, con la possibilità di cambiarsi, fare la doccia, con il servizio di salvataggio e infermeria, il noleggio canoe e tavole da sup, al Lido di Venezia sono presenti molti stabilimenti balneari, per tutti i gusti e tutte le tasche.
Caratteristica di questi bagni sono le capanne: non le consuete cabine spogliatoio che servono solo a cambiarsi. Le capanne sono veri e propri bungalow vivibili per l’intera giornata, con veranda, tavolino e sedie per pranzare all’ombra, comodi lettini per crogiolarsi al sole.
A pranzo, a un tiro di schioppo dalla diga di San Nicolò, affidatevi alla cucina dello stabilimento balneare Pachuka Beach, dal sapore vagamente esotico.
Pizza, vegetariano e pesce accontentano tutti i palati.
Per la gioia dei bambini e il relax dei genitori, è presente una bellissima area giochi, con scivolo gigante, altalene, calcio balilla.
Benvenuti anche i figli a quattro zampe, sia al ristorante che in spiaggia.
Certo, accaparrarsi una capanna in prima fila, con vista mare, non è semplice e nemmeno economico, ma ogni posizione è gradevole per fare vita da spiaggia.
Ancora in zona San Nicolò, la Spiaggia Paradiso, oltre alle cabine, ombrelloni, ristorante e area giochi offre il noleggio di canoe e tavole da sup.
Venezia Spiagge gestisce gli stabilimenti balneari più centrali, molto comodi da raggiungere dal vaporetto.
Lo stabilimento dei Bagni Alberoni è adiacente all’oasi naturale, in un contesto assolutamente privilegiato.
Per i più nostalgici e danarosi, total immersion nell’atmosfera retrò del Excelsior Beach.
Sono molti i veneziani e mestrini che affittano la capanna, un buen ritiro per la villeggiatura, e si danno appuntamento qui, ogni estate, bande di bimbi e ragazzi.
Nascono amicizie, lievi e spensierate, come solo in spiaggia possono essere.
Nascono amori, baciati dal sole e dal sale.
Quanti giorni al Lido di Venezia?
Il consiglio è, per l’estate, di regalarsi una settimana piena. Il tempo giusto per godere la sonnecchiosa tranquillità e comodità degli stabilimenti balneari e l’avventura delle spiagge libere e delle oasi protette. La biciclettata lungo i Murazzi e la passeggiata alla scoperta dei villini liberty.
In bassa stagione invece, in un fine settimana selezionate le attività che più vi si addicono. La scelta, purtroppo, non sarà facile.
Leggi anche Passeggiata a Venezia con i bambini.
Fonti per gli approfondimenti
Pietro Lando, I primi tumultuosi anni del Lido di Venezia
Teresa Scarselli
© 2021 DivertiViaggio | Tutti i diritti riservati
Resta in contatto: Facebook – Instagram – Linkedin
Stremamma dice:
Confesso che da sarda (e dunque un po’ snob in tema di mare) non mi è mai passato per la testa di andare in spiaggia a Venezia, anche se dista meno di due ore da casa. Adoro la città e devo ammettere che nel leggere le tue parole e guardare le tue foto mi è venuta voglia di fare almeno una passeggiata in questi lidi. Appena si potrà. L’anno scorso Venezia è stata la prima metà visitata a fine lockdown.
Redazione dice:
Beh, capisco il tuo snobbismo, la sardegna è unica!
Claudia dice:
Sono stata a Venezia moltissime volte ma mai al suo Lido. Interessante la sua storia e penso che una visita la meriti proprio.
Redazione dice:
Sì, soprattutto le zone più naturali e selvagge sono da non perdere!
Stefania dice:
Mi salvo questo post per rileggerlo appena sarà possibile organizzare una vacanza. Venezia per noi è vicino e quindi farò tesoro dei tuoi consigli. Grazie
Redazione dice:
Figurati, grazie a te per essere passata di qua!
Gintsburg Dina dice:
non ci siamo mai stati ma vedo delle belle distese di spiaggia, sono sicura che ci piacerebbero molto 🙂
Federica Assirelli - My Travel Planner dice:
Mi ha affascinato molto questo tuo racconto. Credo che non sceglierei questi luoghi in piena estate ma fuori stagioni mi piacerebbero tantissimo. Mi sono davvero gustata foto e parole.
Redazione dice:
Allora ti aspetto, @Federica! Al Lido sono quasi di casa!
Patrizia Locatelli dice:
La tua descrizione mi ha messo al curiosità di vedere il Lido di Venezia , in particolare la zona e la spiaggia degli Alberoni, da Brescia posso venirci in treno+vaporetto+bus.
Ma come è il mare per nuotare e/o fare snorkelling?
Non sono tipa da spiaggia e nel mare mi piace di più passare il tempo ” in acqua”.
Patrizia
Teresa dice:
Se non sei tipa da spiaggia, ti consiglio di arrivare fino ai Murazzi per uno snorkeling più esaltante!