Nella Riserva Lucciola Bella, in Val d’Orcia, biancane e calanchi, modellati dal vento, dalla pioggia, dal gelo, raccontano una storia molto antica, iniziata oltre quattro milioni di anni fa.
Sommario
Breve storia della Riserva Lucciola Bella in Val d’Orcia
Durante il Pliocene, le argille, che caratterizzano gran parte della Val d’Orcia, erano terre sommerse da un caldo mare tropicale. Gli organismi marini, dopo la morte, si depositarono sul fondo e alcuni di essi andarono incontro al processo di fossilizzazione.
Ritrovamenti nella Riserva Lucciola Bella
Nel 2003, sono stati rinvenuti i resti di una specie di delfino, una Stenella, vissuto qui circa quattro milioni di anni fa. Il delfino presentava dei segni tipici da morso di squalo. Successivamente l’ipotesi della lesione è stata confermata dal ritrovamento di un dente di squalo.
Scoperte scientifiche in Val d’Orcia
Proviamo a spiegare ai bambini la genesi dei calanchi? Si tratta di un processo di erosione del terreno, che si produce per effetto di dilavamento delle acque su sedimenti argillosi, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dagli agenti atmosferici.
Il paesaggio è surreale, lunare: come resistere ad una scalata della cresta più alta? E poi, la piacevole sorpresa.
Niente delfini e denti di squalo per noi, ma una gran soddisfazione nel reperire facilmente tanti piccoli fossili di conchiglia e piccoli minerali gialli.
Si tratta di selenite, una particolare varietà di gesso cristallino, chiamata localmente specchio d’asino. Greci e Romani la utilizzarono per la fabbricazione di lastre trasparenti, che probabilmente svolgevano la funzione di finestre. Oggi è molto usata in cristalloterapia, per infondere tranquillità e serenità.
Fonti per gli approfondimenti
Adriano Ferrari e Paolo Forti, 2013, “Aggregati di specchio d’asino a coccarda nelle Crete senesi“.
Chiara Tinelli, Simone Casati, Maria Angela Turchetti, “Il delfino fossile di Lucciola Bella (Pienza, Siena): scoperta, recupero, studio“
Leggi anche l’articolo “Val d’Orcia con i bambini: cartoline inedite dalla Toscana“
Teresa Scarselli
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