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Sardegna wild, non solo spiagge: cosa vedere in Sulcis Iglesiente?

Se l’avete già conosciuta per le spiagge borotalco e i graniti rosa, amata per le acque cristalline e poi maledetta per i troppi turisti ingordi di bellezza, è arrivato il momento di scoprire l’altra Sardegna, quella selvaggia: il Sulcis Iglesiente.
Troverete foreste, mari di grano, sugheri, ulivi e viti. Fichi d’india che creano naturali recinsioni alle proprietà. Una costa variegata, che alterna lunghe spiagge ad altissime falesie che si tuffano in mare.
Il Sulcis Iglesiente è il Far West della Sardegna, non sorride compiacente: è una regione aspra, quasi acerba, ma resiliente, ancora memore di antiche storie di minatori, dove  l’urbanizzazione selvaggia non ha alterato la fisionomia della costa.

Scoprite cosa vedere in Sulcis Iglesiente: le sue spiagge con mare cristallino, le miniere, le grotte, i paesi e le città, ricchi di tradizione.

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Sulcis Iglesiente: dove si trova in Sardegna?

Il Sulcis Iglesiente (Meurreddìa-Igresiènti in sardo) è una regione nel Sud-Ovest della Sardegna che vi incanterà con la sua straordinaria varietà di paesaggi. Un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni, dove il mare cristallino incontra le antiche miniere, regalando un’esperienza indimenticabile.
Si divide in tre aree principali:
Arcipelago del Sulcis: Un paradiso per gli amanti del mare e della natura incontaminata. Le isole di Sant’Antioco e San Pietro, con le loro calette nascoste e le acque turchesi, sono mete ambite per chi cerca relax e avventura.

Sulcis: Un’ampia regione che si estende verso sud, caratterizzata da una campagna rigogliosa e da borghi ricchi di storia. Carbonia, il centro più importante, offre un interessante mix tra passato industriale e presente dinamico.

Iglesiente: Famoso in tutto il mondo per le sue miniere, l’Iglesiente è un territorio affascinante dove la natura si è riappropriata di luoghi un tempo brulicanti di vita. Iglesias, la città principale, conserva un ricco patrimonio storico e artistico.

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Sardegna Sulcis Iglesiente: le spiagge e il mare

Lunghe e bionde sono le spiagge del Sulcis Iglesiente su cui spuntano timidi gigli selvatici. La macchia mediterranea, con il suo profumo intenso di ginepro, elicriso e mirto, arriva quasi al mare, e non è raro intravvedere animali selvatici, come il cervo sardo.

Spiagge più belle del Sulcis Iglesiente: Spiaggia di Portixeddu

Nel Golfo del Leone, la Spiaggia di Portixeddu, 4 chilometri di sabbia chiara e fine che arriva fino a San Nicolò, ha il fondale dolcemente digradante, perfetto per i bambini. Poco conosciuta nella Sardegna Sud Ovest, è comoda da raggiugere (il parcheggio -economico- corre parallelo alla spiaggia) lunghissima e mai affollata.

Spiagge più belle del Sulcis Iglesiente: Cala Domestica

Cala Domestica è una tappa imperdibile per gli esploratori della Sardegna sud ovest, ma essendo piccola e bella in alta stagione è piuttosto affollata. Una profonda insenatura protegge la sua preziosa spiaggia di sabbia ambrata, che si dirama verso l’entroterra attraverso dune sinuose. Se siete in cerca di un’esperienza più riservata, raggiungete la spiaggetta adiacente – la Caletta– attraverso un breve tunnel minerario. Il mare, tra i più belli della Sardegna, vira dal turchese all’azzurro.

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Spiagge più belle del Sulcis Iglesiente: Spiaggia di Masua

La Spiaggia di Masua è una spiaggetta a ferro di cavallo, servita da parcheggio, chiosco, servizio escursioni in gommone, pedalò e canoe in affitto. Suggestiva la vista fino a metà spiaggia sul Pan di Zucchero, il faraglione più alto del Mediterraneo (133 m).
Se siete appassionati di snorkeling e non avete esigenze di sabbia, vi segnaliamo un punto fantastico e tranquillo da cui immergervi.
Lasciando l’auto nel parcheggio di Porto Flavia (dopo aver effettuato la visita) è possibile accedere al mare percorrendo una ripida scalinata.

Spiagge più belle del Sulcis Iglesiente: Spiaggia di Fontanamare

La Spiaggia di Fontanamare, grazie alla sua estemsione non è mai affollata. Oltre ad avere una splendida visuale sul Pan di Zucchero di Masua, è dotata di tutti i servizi, anche per persone con disabilità.

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Spiagge più belle del Sulcis Iglesiente: Sant’Anna Arresi

Se la vostra passione sono i paesaggi caraibici, raggiungete le spiagge di Sant’Anna Arresi: da Porto Pino, a Is Arenas Biancas fino alla Cala dei Francesi, mezzaluna di sabbia bianca con frammenti corallini, che si immerge nel mare dai riflessi verde smeraldo.
Proprio come la Spiaggia di Piscinas, anche quella di Is Arenas Biancas è impreziosita da dune sinuose, raggiungibili solo durante i mesi estivi perché si trovano all’interno del territorio del poligono militare NATO.

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Spiagge più belle del Sulcis Iglesiente: Spiagge a Sant’Antioco

Cala Sapone ha un piccolo lido sabbioso, con un fondo a grani grossi color ambra misto a conchiglie e frammenti di corallo, mentre quello settentrionale è arricchito da scogli piatti, perfetti per un relax.
Con i più piccoli, la spiaggia di Maladroxia è perfetta per servizi e fondale basso e digradante.
Non dimenticate maschera e boccaglio, per snorkeling facili ed esaltanti tra fondali vivi e colorati.

Leggete l’articolo sulle spiagge più belle della Sardegna, adatte anche ai bambini!

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Sulcis Iglesiente: visita alle miniere

Il Sulcis Iglesiente è la Sardegna dove natura e patrimonio archeologico industriale coesistono: in alcuni casi la vegetazione si avvinghia agli imponenti complessi minerari, riprendendosi i suoi spazi, in altri è domata dolcemente, quando miniere e villaggi sono convertiti in musei e spazi culturali.

A Buggerru: visita alla Galleria Henry nella miniera di Pranu Sartu

La visita alla Galleria Henry Buggerru è molto adatta a famiglie con bambini, in quanto il percorso all’andata viene effettuato a bordo di un trenino, al ritorno a piedi muniti di una torcia.
Posta a 50 metri sul livello del mare, con affacci a strapiombo altamente scenografici, la galleria attraversa per circa un chilometro l’altopiano di Planu Sartu.

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A Masua: visita a Porto Flavia

La provinciale 83 che insinuandosi tra le montagne si snoda verso Nebida e Masua è un vero e proprio viaggio esperienziale attraverso paesaggi selvaggi e incontaminati.
Le alte falesie a picco sul mare e le piccole calette nascoste creano un’atmosfera unica e suggestiva. Arrivati a Masua, l’imponente Pan di Zucchero, un faraglione di calcare bianco che sembra emergere dalle profondità marine, completa questo quadro di straordinaria bellezza.
Di fronte al Pan di Zucchero, ecco Porto Flavia, un porto minerario sospeso tra il mare e il cielo.
Realizzato nel 1924 su progetto dell’ingegnere veneto Cesare Vecelli, in un punto della costa con fondale profondo e posizione consona all’attracco, è un’opera decisamente ardita dal punto di vista ingegneristico.

L’idea dell’ingegnere di una galleria che finisse direttamente in mare, rivoluzionò tutto, soprattutto le tempistiche per il trasporto dei minerali. Prima della costruzione, il minerale veniva caricato manualmente su piccole imbarcazioni a vela e trasportato a Carloforte, Isola di San Pietro. Da lì si caricava il materiale a mano, con grosse ceste e con carri, sui piroscafi diretti verso il nord Europa.
Dal 1924, con la costruzione di Porto Flavia, i minerali, trasportati attraverso una ferrovia dentro la falesia, venivano svuotati dai vagoni direttamente dentro grandi silos. Un sistema di nastri trasportatori trasferiva poi i minerali dai silos alle stive delle grandi navi, ormeggiate proprio di fronte. Operazioni che prima si protraevano anche per un mese venivano così sbrigate in appena due giorni e con meno manodopera.
Informazioni per la visita: la visita dura circa 50 minuti, l’ambiente è fresco, ma non freddo.
Non è consentito l’accesso ai cani, se non di piccola taglia e trasportati in zainetto (non possono mai scendere).

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A Nebida, passeggiata fino alla Laveria Lamarmora

Nel piccolo villaggio di Nebida, lasciate l’auto nel parcheggio gratuito Piazza Belvedere.
Da qui potrete scegliere se percorrere la passeggiata panoramica di Nebida, con sosta aperitivo o ottima pizza presso il Bar 906 Operaio.
Oppure, lungo un tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara, affrontare la discesa di 300 gradini fino alla Laveria Idrogravimetrica Lamarmora.

L’edificio spunta tra falesie altissime e frastagliate, coperte di mirto, cisto e lentischio. A fine Ottocento era un impianto moderno per selezionare i minerali (compito solitamente svolto da donne e bambini). Oggi è uno straordinario esempio di archeologia industriale a strapiombo sul mare.

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A Fluminimaggiore, visita alla miniera di Su Zurfuru

Nella Miniera di Su Zurfuru, convertita a museo, sono esposti macchinari originali, documenti storici e oggetti personali che raccontano la dura vita dei minatori. La miniera, attiva dalla fine dell’Ottocento fino al 1993, ha estratto una vasta gamma di minerali, tra cui piombo, zinco, ferro, arsenico e fluorite.

Le Grotte nel Sulcis Iglesiente

Il Sulcis-Iglesiente cela tra le sue viscere centinaia di grotte, perlopiù inaccessibili dall’esterno, plasmate da millenni di carsismo. Queste cattedrali naturali, tra cui la grotta di Santa Barbara a Iglesias, Su Mannau a Fluminmaggiore e San Giovanni a Domusnovas, sono autentiche meraviglie geologiche che attirano speleologi e turisti appassionati.
Durante le calde giornate estive, le grotte del Sulcis Iglesiente offrono un fresco rifugio e una valida alternativa al mare.

La Grotta di Santa Barbara a Iglesias

Nascosta nelle profondità della Miniera di San Giovanni a Iglesias, la Grotta di Santa Barbara è un vero e proprio gioiello naturale. Rinvenuta casualmente dai minatori nel 1952 durante lo scavo di un pozzo, la grotta è oggi un’oasi di bellezza sotterranea accessibile al pubblico.
Tappezzano le pareti cristalli tabulari di barite, di colore bruno scuro, e concrezioni opalescenti di calcite, con stalattiti e stalagmiti alte fino a venticinque metri.
Per la gioia dei bambini, il primo tratto della grotta è raggiungibile a bordo di un trenino, che dopo un percorso di 700 metri, conduce a un ascensore che sale lungo un pozzo.

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Le grotte di Su Mannau

Le grotte di Su Mannau, nascoste tra le rocce calcaree di Fluminimaggiore, sono un vero e proprio labirinto naturale, scavato nel tempo dall’azione dei fiumi Rapido e Placido. Un percorso di circa 500 metri conduce i visitatori in un mondo sotterraneo incantato, dove stalattiti e stalagmiti dalle forme più bizzarre creano scenari surreali.
Aperta fino ad ottobre 2024.

La grotta di San Giovanni a Domusnovas

Domusnovas custodisce un gioiello geologico unico: la grotta di San Giovanni. Una cattedrale naturale, scavata nel calcare dalla paziente opera dell’acqua, l’unica in Europa ad essere attraversata da una strada asfaltata carrabile. Lungo oltre 800 metri, questo percorso suggestivo è adornato da scintillanti stalattiti e stalagmiti e da cascate di roccia carbonatica.
Dal 1999 fa parte dei siti dichiarati “Monumento naturale” dalla Regione Autonoma della Sardegna.

La visita della grotta di San Giovanni può svolgersi nei due sensi e il ritorno può avvenire sia percorrendo a ritroso la via dell’andata, sia lungo un sentiero che si snoda lungo il bosco.
La grotta di San Giovanni è percorribile in autonomia, con l’ausilio di 9 QR code che si trovano, o accompagnati da una guida.
Potrete anche noleggiare bici o monopattini elettrici, per visitare la grotta e arrivare fino al Nuraghe S’Omu e S’Orcu.
Accesso consentito anche i cani.

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Città ed eventi in Sulcis Iglesiente

Con l’arrivo della bella stagione, le città e i borghi del Sulcis Iglesiente si animano grazie a eventi e feste tradizionali che tramandano usi, costumi e sapori autentici. Un’occasione imperdibile per immergersi nel cuore della cultura sarda e scoprire un patrimonio culturale immateriale ricco di storia e fascino.

Iglesias: cosa vedere

La storia della città di Iglesias è indissolubilmente legata all’estrazione mineraria, un’attività che ha segnato profondamente il suo sviluppo e la vita dei suoi abitanti. Dalla dominazione pisana e aragonese fino al periodo sabaudo e oltre la metà del XIX secolo, le miniere hanno rappresentato il motore pulsante dell’economia locale, influenzando i ritmi di vita, le tradizioni e il tessuto sociale della comunità. La crisi del settore minerario ha lasciato profonde ferite, segnando la fine di un’epoca e richiedendo una riconversione economica e sociale.

In Piazza Lamarmora, il palazzo Liberty con le sue pubblicità d’epoca vi catapulterà nella Belle Époque, mentre la Cattedrale di Santa Chiara vi sorprenderà con la sua armonia di stili, tra romanico e gotico.
Per meglio conoscere la storia mineraria della Sardegna, ad Iglesias è allestito il Museo Istituto Minerario, che comprende il museo dell’Arte Mineraria e il Museo di Mineralogia. Il Museo di Arte Mineraria, collocato nei sotterranei dell’Istituto Minerario “Asproni” di Iglesias, ospita le attrezzature per il trasporto del materiale, gli esplosivi e le macchine utilizzate per gli scavi e le perforazioni. Il Museo Mineralogico vanta infine una collezione di 3800 reperti mineralogici, petrografici e fossili provenienti da tutto il mondo.

Eventi a Iglesias, tra processioni religiose e riti profani

Le feste tradizionali a Iglesias, tramandate di generazione in generazione, erano in origine collegate ai cicli della natura e ai ritmi della vita contadina. Questi eventi, religiosi e profani, sono oggi per la comunità locale un importante momento aggregazione. Per i visitatori sono invece l’occasione, dalla primavera all’autunno, per fare un’esperienza unica nel Medioevo e nelle tradizioni della Sardegna sud occidentale.

A Pasqua, i riti della Settimana Santa di Iglesias sono un vero e proprio spettacolo di fede e di arte. I simulacri barocchi, le musiche e figuranti con costumi sardi tradizionali e quelli delle congreghe, rendono queste manifestazioni intense e partecipate.

La seconda domenica di luglio, da secoli si rinnova un voto alla Madonna delle Grazie: il Sindaco stesso, in rappresentanza della città tutta, offre alla Madonna delle Grazie un cero, ringraziandola per avere liberato Iglesias dal flagello delle cavallette.

La Festa di Sancta Maria di Mezo Gosto è articolata in diverse fasi, dalla fine di luglio a metà agosto: l’evento inizia con il Torneo della Balestra, che rievoca l’assedio di Alfonso d’Aragona. Tra le vie del centro storico, balestrieri in abiti tradizionali disputano in un’atmosfera medievale autentica.
Il 13 agosto, il centro storico si anima con il Corteo Medievale: oltre 700 figuranti sfilano in costume, con rievocazioni coinvolgenti.
Il 15 agosto, in onore dell’Assunta, si celebra la festa di Sancta Maria di Mezo Gosto, durante la quale si offre il cero e si svolge una suggestiva processione con i Candelieri, strutture votive portate a spalla per le strade di Iglesias.

Nei primi dieci giorni di settembre, si festeggia la Madonna di Valverde.
A fine ottobre, infine, si festeggia la Vergine del Buon Cammino (sa Festa Manna), con la famosa “Ottobrata” Iglesiente.

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Carbonia, esperimento sociale e urbanistico: cosa vedere

Carbonia è un’opera di ingegneria sociale e urbanistica senza precedenti. Nata dalle ambizioni autarchiche del regime fascista, Carbonia nasce come città di fondazione tra il 1936 e il 1938, progettata a tavolino a poca distanza dai giacimenti minerari.
La sua architettura razionalista, con Piazza Roma come fulcro, era pensata per plasmare la vita dei lavoratori e celebrare il potere del regime.

Oggi, Carbonia è un museo a cielo aperto, che racconta una storia affascinante di sogni industriali, utopie fallite e resilienza umana.
Fa parte della rotta ATRIUM – Architecture of Totalitarian Regimes of the XX Century in Europe’s Urban Memory, dedicata alla promozione del turismo culturale legato all’eredità urbana e architettonica dei regimi totalitari del XX secolo.

A Carbonia, visitate il sito minerario di Serbariu, attivo dal 1937 al 1964, che ha caratterizzato l’economia del Sulcis ed è stato dagli anni Trenta agli anni Cinquanta una delle più importanti risorse energetiche d’Italia. Il complesso è stato recuperato e ristrutturato a fini museali e didattici, costituiscondo il Museo del Carbone.

INFORMAZIONI AGGIORNATE 2024 SULLA VISITA La Grande Miniera di Serbariu – e nello specifico la Lampisteria del Museo del Carbone – è interessata da importanti lavori di ristrutturazione. Le modalità di accesso e di visita hanno subito quindi alcune modifiche (da verificare sul sito ufficiale).

Eventi a Carbonia

In luglio, Sulcis Iglesiente Espone , non è soltanto una fiera sulle tradizioni artigiane e sulla gastronomia lcale. È soprattutto una grande festa che celebra la cultura e l’accoglienza del territorio con spettacoli, musica, danze e folklore. I visitatori potranno assistere a spettacoli dal vivo di artisti locali e nazionali, degustare le prelibatezze gastronomiche del Sulcis Iglesiente, immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali.

In agosto e in autunno (dal 13 al 17 novembre 2024) Carbonia Film Festival, con il meglio della produzione cinematografica internazionale legata ai temi del lavoro e delle migrazioni.

Fluminimaggiore, borgo dei murales: cosa fare

Lungo la statale 126, che collega Arbus a Iglesias, c’è un territorio, quello del Fluminese e di Fluminimaggiore, tutto da scoprire.
Dopo aver visitato il tempio di Antas e le grotte di Su Mannau, fate una passeggiata tra le vie di Fluminimaggiore.
Durante gli anni Sessanta e Settanta ci furono anche qui grandi fermenti sociali e politici. I giovani, animati da un forte senso di appartenenza e da un desiderio di cambiamento, iniziarono a esprimere le proprie idee e le proprie istanze attraverso l’arte dei murales.

Questi dipinti murali divennero ben presto un vero e proprio fenomeno culturale in tutta la Sardegna, un modo per denunciare le ingiustizie sociali, celebrare la propria identità e immaginare un futuro migliore. Nel 1995, con la nascita del “Gruppo Murales Imbracchinadoris“, questa forma d’arte ha conosciuto una nuova rinascita, affrontando temi sempre attuali e coinvolgendo artisti di diverse generazioni.

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Eventi a Fluminimaggiore

Il 16 gennaio si tiene Su Fogadoni di S.Antonio Abate, festa dalle origini pagane in onore del Dio Adone.

Pasca Manna,  a Pasqua, è caratteristica per S’Incontru fra il simulacro della Madonna (condotta in processione dalle donne), e Gesù Cristo (accompagnato dagli uomini).

In luglio a Fluminimaggiore si tiene Andaras Travelling Film Festival, con proiezioni, competizioni tra cortometraggi e  incontri con artisti, attori e fotografi, film-maker, reporter, manager.Tutto a tema viaggio.

S. Maria Assunta, il 15 agosto è una mix di religiosità, folklore e tradizioni, con sfilate di suonatori di launeddas, costumi tradizionali, fiaccolate, musiche, balli e fuochi d’artificio.

Arrogus de bidda in agosto è un evento ideato dall’associazione “Rimettiamo Radici”, attraverso un percorso nel centro storico del paese fatto di saperi e sapori, di arti e mestieri, con attività espositive artigianali, gastronomiche, esibizioni musicali e canore, rappresentazioni di antiche arti, mestieri e riti della tradizione agro-pastorale e mineraria.

Tratalias, il borgo abbandonato nascosto nel cuore del Sulcis

Le prime tracce di Tratalias risalgono al periodo nuragico, ma fu nel Medioevo che il borgo conobbe il suo massimo splendore. La chiesa romanica di Santa Maria di Montserrato, cuore pulsante del paese, testimonia questo glorioso passato.
Il borgo fu abbandonato negli anni Ottanta del XX secolo, dopo la realizzazione del lago artificiale di monte Pranu, le cui acque, infiltrandosi, resero inagibili le case. Il nuovo paese sorse a poche centinaia di metri.
Da poco restaurato, il villaggio fantasma, con il suo museo e le botteghe artigiane, offre un’opportunità unica per scoprire le tradizioni locali e acquistare prodotti unici.

Sant’Antioco, cosa vedere

Quarta isola d’Italia dopo Sicilia, Sardegna e Elba, collegata alla Sardegna Sud Ovest da un istmo, Sant’Antioco appartiene alla zolla più antica d’Italia emersa oltre 40 milioni di anni fa. La città di Sant’Antioco fu fondata dai fenici nel 770 a.C. e poi conquistata dai cartaginesi. L’origine del nome è legata alla figura di Antioco, medico africano e martire. Esiliato in Sardegna per ordine dell’imperatore Adriano, divenne ben presto il santo patrono dell’isola, venerato come il ‘Santo Venuto dal mare’.

A lui è dedicata l’omonima basilica di origine bizantina, che custodisce, in una preziosa bara di vetro, le sue sacre reliquie. Sotto la basilica si snodano labirintici cunicoli che conducono alle antiche catacombe, un luogo avvolto da un’aura misteriosa.

Molto interessante è la visita al Parco Storico Archeologico di Sant’Antioco, con esperienze nelle Is Gruttas, il villaggio ipogeo ricavato da antiche tombe puniche. Nel Museo Etnografico, “Su magasinu ‘e su binu”, le tradizioni del Novecento vengono raccontate attraverso utensili, attrezzi e strumenti.

Infine, da non perdere perché unico in tutto il mondo, il Museo del Bisso, solo su prenotazione. Qui conoscerete Chiara Vigo l’artista artigiana depositaria di antichi segreti fenici. Nella sua casa lei lavora il bisso, curiosa e straordinaria fibra marina, con cui venivano create le vesti dei sacerdoti e dei faraoni. Il filamento viene raccolto solo in alcuni mesi dell’anno dal bivalve Pinna Nobilis. Subisce poi una laboriosa lavorazione per essere pulito, lavato e pettinato. Viene poi lasciato in ammollo in una soluzione a base di succo di limone che gli conferisce elasticità e lucentezza. A questo punto il filo assume splendidi riflessi dorati e una finezza che gli valgono i sopranomi di “oro del mare”.

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Eventi a Sant’Antioco

Sull’Isola di Sant’Antioco, la Festa di Sant’Antioco è uno degli eventi più emblematici del Sulcis Iglesiente: il 1 agosto e il 13 novembre, una maestosa processione con la statua del santo portata a spalla per le strade, accompagnata da gruppi in abiti tradizionali, su strade ricoperte di petali.

Altri eventi in Sulcis Iglesiente

A Portoscuso, torna Big Blue Festival, l’unico ecofestival della Sardegna: la IX edizione in programma alla Antica Tonnara Su Pranu di Portoscuso si terrà nei giorni 08-09-10 agosto, con i Big Blue Lab, per conoscere – divertendosi – e imparare ad amare l’ambiente. Tutti i laboratori sono gratuiti.

A San Giovanni Suergiu, International Street Food Festival, domenica 11 agosto a partire dalle ore 20:00.

Con GiroTonno, L’antica tradizione e la cultura millenaria del tonno in un angolo di paradiso nel Sulcis Iglesiente, a Carloforte, nel mese di maggio. Il festival offre un ricco programma di eventi, non solo culinari, tra cui concerti, mostre d’arte e attività per tutta la famiglia.

Sulcis Iglesiente, cosa mangiare?

Conoscere un territorio come quello del Sulcis Iglesiente significa assaporarne anche le prelibatezze culinarie. Cosa mangiare quindi, in questo angolo della Sardegna sud orientale?

Su Mustatzeddu de Tamatiga: l’antica pizza sarda è una focaccia, perfetta per uno spuntino veloce o come accompagnamento a un tagliere di salumi. La semplicità degli ingredienti esalta il sapore genuino del pomodoro fresco.
Sa Panada: è un piatto unico e sostanzioso, ideale per un pranzo o una cena. La farcitura può variare a seconda della stagione e delle disponibilità locali, ma il risultato è sempre una torta salata dal gusto intenso e avvolgente.
Su Succu’e fa: è un piatto povero, ma ricco di sapore, è un esempio della cucina contadina sarda. Le fave, lessate e condite con olio e sale, sono un’ottima fonte di proteine e fibre.
La Frègula: è una pasta di semola, simile al couscous, ma con un sapore più intenso e rustico. La fregola può essere preparata con svariati condimenti, dal pesce alla carne, passando per le verdure.
I dolci: La pasticceria sarda è un vero e proprio paradiso per i golosi. Dai dolci secchi, come sa Pastiglia e su Gueffu Nieddu, ai dolci fritti, come i Parafrittus, c’è davvero l’imbarazzo della scelta per golosi esploratori del gusto.

Visitare il Sulcis Iglesiente con i bambini

Il Sulcis Iglesiente è un inno alla natura selvaggia, meta ideale per una vacanza con i figli all’insegna del divertimento e della scoperta. È una terra dove, oltre al mare spettacolare e alle bellissime spiagge, grandi e bambini possono avvicinarsi alla storia e tradizioni della Sardegna.

In particolare segnaliamo alle famiglie la visita della galleria Henry e della Grotta di Santa Barbara in trenino, o la Grotta di Is Zuddas in monopattino. Da non perdere le Experience nel Parco Storico Archeologico di Sant’Antioco, con laboratori didattici, ricostruzioni storiche e percorsi naturalistici.

La sera, lasciatevi incantare dall’atmosfera magica dei borghi e delle cittadine, animati da eventi che celebrano le tradizioni locali.

Perché visitare il Sulcis Iglesiente con i bambini? Per far scoprire loro il lato più autentico e selvaggio della Sardegna.

Leggi anche l’articolo Sardegna autentica, tra miniere e borghi fantasma

Per ispirazioni di viaggio sull’isola, leggi Guida alle vacanze in Sardegna con i bambini

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