Il Parco Archeominerario di San Silvestro rappresenta un incredibile concentrato di archeologia medioevale e industriale, storia delle miniere e paesaggi spettacolari, da visitare con i bambini.
L’estrazione dei metalli (rame e piombo argentifero) nell’area di Campiglia Marittima iniziata in epoca etrusca, è proseguita nel corso dei millenni, anche se in maniera altalenante, fino agli anni Settanta.
Il grande patrimonio minerario-archeologico dismesso è rimasto abbandonato per alcuni decenni, fino a quando, grazie a un progetto di scavi archeologici, la ricerca e la conseguente valorizzazione è stata estesa a tutto il territorio.
Sommario
Miniera del Temperino
Equipaggiati di caschetto protettivo e scortati da una guida del parco, si accede alla Miniera del Temperino.
Si tratta di un lungo corridoio minerario (visitabile per circa 360 metri) in gran parte scavato dai minatori ottocenteschi, che in alcuni punti capta scavi molto più antichi.
I ricercatori del gruppo speleologico archeologico livornese hanno scoperto infatti un’articolata struttura mineraria. Avviata in epoca etrusca, è in condizioni di straordinaria integrità, dato che gli antichi percorsi non sono mai stati obliterati da interventi successivi. Sono state rinvenute le infrastrutture lasciate sulla roccia, le lucerne e i contenitori in ceramica per l’acqua e le vivande.
La guida racconta le tecniche di avanzamento usate dai minatori nelle diverse epoche storiche, fino ai giorni nostri e mostra i pozzi attraverso cui si calavano gli antichi minatori.
Camminando, incontrerete spettacolari affioramenti minerari, tra cui l’iridescente crisocolla. Si tratta di una concrezione silicatica (contenente rame) di colore verde brillante tendente al blu. Al pari delle stalattiti di formazione calcarea non deve essere toccata, per non bloccarne la crescita.
Pozzo Earle
Uscendo dalla Miniera del Temperino si procede verso l’area di Pozzo Earle, l’unico rimasto dei cinque presenti, profondo centosessanta metri. Qui è possibile visitare il Museo delle Macchine Minerarie e il Museo dei Minatori, per scoprire l’impiego dei macchinari nelle ultime fasi di attività.
Galleria Lanzi-Temperino
Finalmente si arriva a quella che per i bambini è l’attrazione più ambita, il trenino minerario.
Nell’attesa della partenza visitate il Morteo, la “baracca” in metallo utilizzata dai minatori come spogliatoio e mensa. Al suo interno si trova un’esposizione di foto e documenti, che testimoniano il lavoro faticoso, le patologie professionali e le lotte sindacali che i minatori di Campiglia hanno combattuto.
Saliti a bordo e allacciate le cinture, si parte alla volta della Galleria Lanzi-Temperino, ripercorrendo come in un viaggio nel tempo uno dei tratti sotterranei che fino al Novecento compivano minatori e vagoncini carichi di minerali.
La galleria è stata scavata nella seconda metà dell’Ottocento ed è lunga circa un chilometro, che il trenino giallo percorre fino alla Valle Lanzi. Da qui sono visibili spettacolari reperti di archeologia industriale. Sono gli impianti, usati in origine per la flottazione del minerale (operazione che serviva a separare i componenti del minerale), convertiti in seguito per la frantumazione del calcare.
Dalla stazione di Valle Lanzi si ammira in lontananza, come una bianca isola di marmo, Rocca San Silvestro.
La città fantasma di Rocca San Silvestro
Nel Medioevo veri e propri incastellamenti minerari sorsero in prossimità dei giacimenti (come Biserno e Acquaviva). Qui in particolare, fra il X e l’XI secolo d.C., i conti della Gherardesca, signori della zona, vollero sfruttare i ricchi filoni di rame e piombo argentifero, già scoperti dagli etruschi.
Crearono le basi di un vero e proprio centro industriale, con estrazione dei metalli destinati alla produzione monetaria delle zecche toscane.
Rocca San Silvestro è un villaggio medievale di minatori e fonditori di metallo, unico nel suo genere: camminerete tra le vestigia di antiche abitazioni, della chiesa, del cimitero, del mulino, della cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, e infine sulla sommità della collina marmorea, il cassero, con il palazzo del signore e la torre.
Dall’alto del palazzo signorile la vista spazia sul Tirreno e sulle vicine colline.
A caccia di minerali
Con un marito geologo e un figlio raccoglitore seriale, è difficile sfuggire alla consueta caccia alle pietre “preziose”. Preziose per noi, che troviamo nei piccoli minerali colorati o nei ciottoli dalle forme più strane grandi tesori e ricordi di vacanza.
Nei pressi di una miniera la ricerca è obbligata: montagne di depositi di secoli d’estrazione mineraria sono un richiamo irresistibile.
Galleria immagini
Le fonti per approfondimenti
Tesi di Laurea di Silvia Guideri, con la direzione scientifica di Riccardo Francovich, Parco Archeo-Minerario di Rocca San Silvestro (Campiglia Marittima)
Per scoprire i dintorni del Parco Archeominerario di San Silvestro, leggi anche l’articolo Da Baratti a Follonica, non solo mare con i bambini.
Teresa Scarselli
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Giovanna dice:
Deve essere un’esperienza fantastica soprattutto fatta con i bambini, articolo ben fatto complimenti davvero 😊
Cinzia Raso dice:
Non conoscevo questo luogo ed è bello scoprire che se ci portassi o bimbi impazzirebbero!
Sara Slovely.eu dice:
Non ho bambini, ma ti confesso che mi piacerebbe moltissimo visitare questo parco archeominerario! Sarà che sono “raccoglitrice seriale” come tuo figlio… so già che passerei ore a setacciare i depositi della miniera! 🙂
Laura dice:
Non conoscevo questo posto, ma ora sono abbastanza curiosa di visitarlo. Sembra perfetto per i bambini che oltre a divertirsi immagino abbiano l’opportunità di imparare molto!
Teresa dice:
Te lo confermo! E anche i grandi rimangono a bocca aperta!