Finalmente una guida di Venezia per famiglie con bambini e ragazzi, che racconta un itinerario facile e tante curiosità per visitare la città sull’acqua più famosa del mondo!
Puoi leggere la versione online più approfondita qui, o scaricare il pdf in formato verticale per smartphone, alla fine di questo articolo (ultimo paragrafo).
Si tratta di un itinerario a piedi, che parte dalla stazione e arriva fino ai Giardini, per tornare poi indietro, toccando i luoghi iconici della città, ma anche alcuni meno conosciuti.
La guidina svela tante curiosità sulla storia e sulle particolarità di Venezia, ricostruendone anche le sembianze più antiche attraverso rappresentazioni pittoriche d’epoca.
Nella versione scaricabile, le immagini sono adattate al target giovanissimi, grazie anche ai due simpatici personaggi, Leo e Bea, che accompagnano i visitatori durante il tour.
Sommario
Scopriamo le origini leggendarie di Venezia
Secondo la tradizione, Venezia venne fondata dalle popolazioni in fuga dalla terraferma, terrorizzate dal passaggio dei barbari invasori, popoli del nord-est Europa che scendevano in Italia, saccheggiando villaggi e uccidendone gli abitanti. Studi recenti concordano nel ritenere che la laguna fosse in realtà già popolata; si trattava tuttavia di piccoli insediamenti, non sempre stanziali, le cui principali attività erano la pesca e l’estrazione del sale (importantissimo all’epoca nella conservazione del cibo).
Con le invasioni barbariche, aumentarono le migrazioni dalla terraferma alla laguna e crebbe l’esigenza di nuove e stabili abitazioni.
Come è costruita Venezia?
Gli antichi costruttori veneziani inventarono un metodo efficace per edificare sui terreni paludosi: l’area veniva dapprima solidificata piantando pali di legno, fino a raggiungere uno strato di terreno argilloso, detto caranto. I pali sostenevano poi ampie tavolate e queste, a loro volta, un basamento in pietra, sul quale veniva eretta la casa. Pensate che l’abitazione più antica ancora in piedi a Venezia, Ca’ da Mosto, ha la veneranda età di 800 anni!
Come fanno i pali in acqua a non marcire?
Fino a pochi anni fa si pensava che la mancanza di ossigeno rendesse il legno inattaccabile dai batteri, ma una recente ricerca dell’Università di Ca’ Foscari ha scoperto che non è così: batteri che non hanno bisogno di ossigeno, detti anaerobi, si mangiano golosamente pezzetti di legno. Tuttavia acqua e fango riempiono i vuoti formatisi, avviando un processo di mineralizzazione.
Il nuovo materiale costituitosi quindi, si “pietrifica” e resiste nel tempo.
Venezia e San Marco
Dalla sua fondazione, Venezia fa presto a diventare una super potenza: per dare prestigio e legittimare questa supremazia davanti a tutta la comunità del tempo, profondamente religiosa, nell’800 i veneziani concepirono un’impresa destinata a segnare la storia: fu affidato a due mercanti il compito di trafugare le spoglie dell’evangelista Marco da Alessandria d’Egitto, per portarle a Venezia. Le reliquie del Santo, che si sostituì a San Teodoro come patrono della città, furono trasferite dapprima nella cappella del Palazzo Ducale, poi nella neo edificata Basilica.
Il culto delle reliquie nel Medioevo conobbe la sue epoca d’oro: i santuari che ospitavano le reliquie più venerate erano infatti importanti mete di pellegrinaggio; la presenza di reliquie significava, per la città o la chiesa che le possedeva, grande prestigio e afflusso di offerte.
Perché il leone alato è simbolo dell’Evangelista e di Venezia?
Il leone alato, di solito rappresentato con un’aureola, una spada e un libro sotto la zampa anteriore destra, simboleggia nell’iconografia cristiana la forza della parola dell’Evangelista. Le ali del leone la forza spirituale, l’aureola la santità. Dal momento in cui le reliquie arrivano in città e San Marco viene proclamato patrono, il leone diventa emblema di Venezia.
La Serenissima
Venezia inizia a competere con le altre città marinare, e diviene una delle più importanti potenze europee.
La città è uno dei porti di partenza delle Crociate, spedizioni religiose durante le quali eserciti di cavalieri si imbarcavano e raggiungevano la cosiddetta Terra Santa (l’attuale Palestina) per cercare di conquistare i luoghi dove era vissuto Gesù.
In realtà, come molte guerre di religione, c’erano anche interessi politici ed economici, come il controllo del commercio con l’Oriente.
Continua l’espansione della città in tutto il Mediterraneo orientale: nasce la Repubblica di Venezia, detta anche Serenissima, che durerà fino all’arrivo di Napoleone, nel 1797.
In questo lungo periodo Venezia conquista gran parte delle coste orientali del Mediterraneo, arrivando fino all’isola greca di Creta, ma anche nell’entroterra italiano dell’attuale Veneto, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia.
Ancora oggi possiamo riconoscere il suo simbolo, il leone alato, in molte città del Nord Italia, della Croazia e della Grecia.
Calatrava, il ponte trabocchetto
La nostra gita comincia dalla stazione, e procede verso piazzale Roma, dove potrete saltellare sul ponte dell’architetto Calatrava. I gradini in vetro irregolari dell’alzata e e della pedata lo rendono poco amato dai veneziani: si ha l’impressione di scivolare (e non è soltanto un’impressione, i capitomboli sono stati molteplici!) ma è anche vero che è tutto trasparente ed è bello camminarci sopra.
A Piazzale Roma (l’accesso a Venezia per auto, pullman e tram) facciamo una sosta ai giardini Papadopoli, per poi proseguire verso Campo Santa Margherita.
Campo Santa Margherita, il campo dei bambini veneziani
Vi accorgerete subito di come questo campo pulluli di bambini, che giocano spesso senza il controllo dei genitori. Il bello di vivere a Venezia è anche questa incredibile libertà, che in altre città con le auto non è possibile. E i giochi sono tanti, dal calcio, alla palla avvelenata, un due tre stella. Disegnare coi gessetti e lanciarsi con il monopattino, il mezzo di trasporto più utilizzato dai bambini in questa città (facendo attenzione ai pedoni!)
In mezzo al campo sorge un edificio di piccole dimensioni: è la scuola dei Varoteri, che in veneziano significa pellicciai. Nell’antichità le scuole erano associazioni, confraternite laiche, che riunivano gruppi di artigiani in base alla professione svolta o comunità straniere. Queste a Venezia erano molto comuni, dato che la città svolgeva un’intensa attività commerciale.
Le scuole spesso fornivano aiuto non solo ai propri “iscritti”, ma anche ai più poveri e bisognosi, con l’istituzione degli Spedali, un vero e proprio strumento di welfare e assistenza che accompagnava agli ospedali religiosi dei monasteri.
Il campanile della chiesa di Santa Margherita, oggi sconsacrata, è mozzo: la parte superiore fu demolita nell’1800 perché pericolante.
A Venezia con i bambini, verso Campo San Trovaso
La gita prosegue fino al Ponte dei Pugni: dovete sapere che fino al 1800 non c’erano le ringhiere in ferro. Era antica tradizione a Venezia la guerra dei pugni, durante la quale gli abitanti della città, di due fazioni avverse, si scontravano “a pugni” e vinceva chi non cadeva in acqua.
Iniziavano la sfida i due campioni delle squadre avversarie, che mettevano i piedi proprio sopra le impronte in pietra d’Istria ancora oggi visibili.
Al di là del ponte, osservate il caratteristico negozio galleggiante di frutta e verdura. Ne avevate mai visti di simili?
In Campo San Barnaba potrete visitare la mostra su “Le macchine di Leonardo“, che espone una serie di modellini e progetti del grande maestro.
Continuate fino a Campo San Trovaso, con l’ampio piazzale e pozzo, fino ad arrivare allo squero.
SQUE…cosa? Lo squero è il tipico cantiere veneziano dove si costruivano, e qui tuttora si costruiscono e si riparano, le gondole. È possibile prenotare una visita.
A Venezia con i bambini, pit stop alle Zattere
Quella della Zattere è una delle passeggiate più belle di tutta Venezia. La fondamenta si affaccia sul Canale della Giudecca, con un percorso lungo quasi un chilometro.
Se avete seguito l’itinerario suggerito, sbucherete giusti giusti davanti alla gelateria da Nico, un’istituzione veneziana, al pari di musei e palazzi! Qui il gianduiotto da passeggio e la panna in ghiaccio sono un must da non perdere.
Punta della Dogana
In pochi minuti, arriverete alla Punta della Dogana, un triangolo di terra che si protende nella laguna, e prende il nome dalla Dogana da Mar, l’edificio che sorge sull’area, e che era ai tempi della Serenissima sede doganale per attività di commercio.
Cos’era la Dogana da Mar?
Qui non solo si trovava l’ufficio per il pagamento delle tasse doganali delle merci che arrivavano a Venezia, ma anche una torre con alte merlature, ben visibile nelle mappe antiche della città. Durante la notte l’accesso al Canal Grande veniva bloccato con pesanti catene dalla Dogana fino alla sponda opposta.
Dopo il selfie di rito, proseguite costeggiando il Canal Grande fino alla Madonna della Salute.
A Venezia con i bambini: Madonna della Salute
La Madonna della Salute è una bellissima chiesa in stile barocco, fatta costruire dai veneziani nel 1600 come ex voto, cioè come ringraziamento alla Madonna. Questa infatti, seconda la tradizione, avrebbe liberato Venezia dalla terribile peste che aveva causato la morte del 40% degli abitanti.
Ogni anno, il 21 novembre, i veneziani ricordano l’avvenimento e festeggiano, costruendo un ponte di barche che collega la chiesa della Salute a San Moisè e S. Maria del Giglio.
Kids Day alla Guggenheim
Alla Guggenheim, importante museo d’arte europea ed americana del XX secolo in Italia, se è domenica, potrete partecipare al Kids day, laboratori creativi dedicati ai bambini. Mamma e papà saranno liberi di scorrazzare nella Galleria d’Arte, mentre i piccoli se la spassano alla scoperta di tecniche artistiche assieme coetanei da tutto il mondo.
A Venezia con i bambini: dal Ponte dell’Accademia al Cagalibri
Torniamo indietro fino al Ponte dell’Accademia: 165 gradini in legno, (oppure no? Controllate!) vi porteranno in Campo Santo Stefano. Osservate da dietro la statua di Niccolò Tommaseo (intellettuale italiano di fine ‘800) e capirete perché i veneziani gli hanno affibbiato l’irrispettoso termine di “Cagalibri”.
A Venezia con i bambini: Piazza San Marco
Ma se non soffrite di vertigini e volete godere di una visuale a 180 gradi, a Piazza San Marco (l’unica piazza della città a non chiamarsi campo”) salite sul campanile: già vedo sbuffare pigri bambini, ragazzi e paparini! Tranquilli, si prende l’ascensore! Con i suoi 99 metri di altezza è uno dei principali monumenti di Venezia, tanto che i veneziani lo chiamano “il paron de casa”, il padrone di casa.
Il fabbricato su cui è stato eretto nel 800 aveva la funzione di torre di avvistamento e faro.
Subì vari restauri in seguito a incendi e terremoti, fino all’anno 1903… Una mattina d’estate, dopo qualche avvisaglia con piccoli crolli di mattoni, dapprima un enorme squarcio su un fianco, poi tutto il campanile crollò.
Immaginate la scena, terrificante, con la gente che fugge nel polverone alzato dalle macerie.
In soli dieci anni, utilizzando tutto il materiale recuperabile, fu ricostruito, com’era, dov’era.
La piazza era il fulcro della vita politica, religiosa e sociale di tutta la città: vi si svolgevano celebrazioni e feste, e anche esecuzioni capitali.
Oggi è il salotto della città, ma solo per i turisti! I veneziani non amano il bagno di folla, e ci passano solo se costretti o nelle ore di minor afflusso.
Torre dell’Orologio Astronomico
Vi piacerebbe entrare nella Torre dell’Orologio? Ebbene, si può!
Capolavoro di tecnica ed ingegneria, da cinquecento anni indica le ore, i mesi, le fasi lunari e i segni zodiacali.
Pensate che l’orologiaio costruttore fu autorizzato a vivere al suo interno, con tanto di stipendio, per monitorarne il funzionamento. La tradizione è continuata nei cinque secoli successivi: un “temperatore” (custode e manutentore) è vissuto nella Torre fino al 1998.
Curiosità e leggende sull’Orologio
Secondo la leggenda, i costruttori del bellissimo orologio e dei Mori, furono accecati, affinché non potessero replicare il loro ingegnoso capolavoro. Sarà vero?
Scopriamo Palazzo Ducale, con la filastrocca per bambini
Era un castello fortificato
con alte mura e pure il fossato.
Distrutto da incendi, fu ricostruito
in stile veneziano: gotico fiorito.
Proclamati sulla Scala dei Giganti
erano i dogi, ovvero i comandanti,
dal Maggior Consiglio eletti a vita
alla carica più alta e più ambita.
Palazzo Ducale è esempio straordinario di gotico fiorito (così chiamato per la raffinatezza dello stile) caratterizzato da scenografiche decorazioni a traforo e da una ricchezza di sculture e di materiali preziosi.
Le colonne rosse della loggia
Osservando con attenzione la facciata di Palazzo Ducale dalla piazzetta di fronte, troverete due colonne di colore diverso rispetto a tutte le altre: la nona e la decima colonna della loggia del primo piano sono rosse. Secondo la tradizione, questa curiosa differenza di colore individuerebbe il punto esatto dal quale il Doge assisteva alle feste, ma anche alle esecuzioni capitali.
Nel cortile interno di Palazzo Ducale
Il palazzo, grazie anche al loggiato del piano terra, offre una sensazione di leggerezza e di eleganza. Varcata l’entrata principale, la Porta della Carta, entriamo nel cortile interno.
In cima alla Scala dei Giganti avveniva la proclamazione del doge, la più alta carica della Repubblica di Venezia.
Il Palazzo Ducale era la sua residenza, la sede del governo e delle magistrature, uffici responsabili di interi settori dell’amministrazione. Ad esempio, il Magistrato alle acque è il nome con cui si indicano i funzionari incaricati di sorvegliare e amministrare la regolamentazione delle acque della laguna veneta.
Visita al Palazzo
La visita al Palazzo vi farà immergere nella prosperità della Repubblica Serenissima di Venezia. Scoprirete l’appartamento del doge, privo di mobili perché ogni doge doveva portare con sé mobilio e suppellettili, e alla sua morte entro tre giorni era tradizione sgombrare le stanze per il nuovo eletto.
La Sala del Maggior Consiglio, la più ampia di tutto il palazzo, ospitava le riunioni della più importante magistratura della Serenissima, il Maggior Consiglio, costituita da tutti i nobili veneziani.
Nel Palazzo sono custodite preziose opere di importanti pittori veneziani, tra cui, nella Sala del Maggior Consiglio, il Paradiso di Jacopo Tintoretto. Pensate che questo quadro misura 24×7 metri! Mica male da appendere in cameretta!
Fornitissima l’Armeria, una sorprendente collezione di armi e munizioni, di epoche e provenienze diverse.
L’armatura più curiosa è quella di dimensioni molto piccole: non sappiamo se appartenesse ad un bambino oppure ad un nano.
La visita al Palazzo Ducale si conclude nelle buie prigioni, chiamate anche i pozzi, perché fredde e inondate in caso di acqua alta. Percorrere il famigerato Ponte dei Sospiri, chiamato così per i sospiri disperati dei condannati, e se volete saperne di più su celle ed esecuzioni capitali, prenotate la visita agli Itinerari segreti.
A Venezia con i bambini: Basilica di San Marco
La Basilica di San Marco fu costruita adiacente al Palazzo Ducale intorno all’Ottocento d.C., per custodire le preziose reliquie di San Marco rubate, secondo la tradizione, ad Alessandria d’Egitto da due mercanti veneziani. L’impianto a cinque cupole è ripreso dalla moschea di Santa Sofia di Istanbul. L’originale struttura in mattoni è stata foderata nel corso dei secoli con colorati marmi.
Al suo interno i meravigliosi mosaici bizantini vi trasporteranno nel lontano Oriente: i frequenti scambi commerciali avevano infatti influito molto nelle tecniche decorative.
L’Arsenale, città nella città
L’Arsenale di Venezia era una vera e propria città nella città, un complesso di cantieri navali, cuore pulsante dell’industria navale, che permetteva a Venezia di dominare i mari militarmente e commercialmente.
Vi lavoravano fino a duemila operai, chiamati arsenalotti, che si suddividevano i compiti in una sorta di catena di montaggio, proprio come le moderne industrie.
Una zona dell’Arsenale, di proprietà del Comune di Venezia, è visitabile in occasione della Biennale di Arte e Architettura, mentre la restante appartiene alla Marina Militare.
A guardia dell’ingresso della zona militare, vi guatano tre leoni e un molosso. Sono originali esemplari d’arte greca, bottino di guerra di Francesco Morosini durante la sua campagna militare ad Atene.
Ai Giardini, parchi giochi e tanti bambini
Dopo questo estenuante trekking urbano, vi siete meritati una pausa relax ai Giardini. Potrete scegliere tra prati verdi, panchine o parco giochi! Per uno spuntino speciale, fate tappa alla Serra dei Giardini, dove tra piante e fiori potrete pranzare o partecipare a uno dei numerosi eventi in programma.
A Venezia con i bambini: Campo Santa Maria Formosa
Il Campo Santa Maria Formosa è uno dei campi più ampi della città. Troverete bambini che giocano e corrono, una fontanella per riempire la borraccia, e l’accesso alla Fondazione Querini Stampalia, una casa museo, nel cuore di Venezia, tra le più importanti e meglio conservate in Europa.
A Venezia con i bambini: sul Ponte di Rialto
Emblema di Venezia, il Ponte di Rialto è uno dei quattro ponti sul Canal Grande. Fonti storiche riferiscono che la prima versione fosse costituita da un ponte di barche, e che solo in seguito fosse costruito in legno, a rampe inclinate che si aprivano per far passare le imbarcazioni più grandi.
Fu edificato in pietra solo alla fine del 1500, su progetto di Antonio da Ponte, che vinse il concorso battendo le archistar dell’epoca, Palladio e Sansovino!
A Venezia con i bambini: Campo SS. Giovanni e Paolo
Nel campo si affacciano l’Ospedale Civile e la Basilica di SS. Giovanni e paolo.
L’Ospedale è ancora oggi il luogo di cura dei veneziani. Ma anche un capolavoro sontuoso del Rinascimento, ex sede della Scuola Grande San Marco, una confraternita che nel Medioevo si occupava di opere di beneficenza e assistenza verso le persone più povere.
Al suo interno è ospitato il Museo d’Anatomia Andrea Vesalio.
La Basilica dei Santi Giovanni e Paolo è uno degli edifici medievali religiosi più imponenti di Venezia, luogo di sepoltura di importanti personaggi veneziani a partire dal Duecento. Entrando, lo spazio vi apparirà dilatato. Tombe e sculture tappezzano le pareti laterali: venticinque Dogi sono sepolti qui, alcuni assieme alle loro famiglie.
Meravigliosa è la vetrata del transetto destro, capolavoro del 1510, realizzato sui cartoni del Vivarini: un caleidoscopio di colori che raccontano storie antiche.
Il Ghetto di Venezia
Il nostro DivertiViaggio a Venezia sta volgendo al termine: prima di lasciarci entriamo in quella che è stata una città nella città. Pensate che la parola “ghetto” è nata proprio qui. Nel Medioevo, si trovava in quest’area un’antica fonderia (un “geto” in veneziano) storpiato poi in “gheto” dando origine al termine usato oggi in tutto il mondo.
Nel 1500 la Serenissima impose a tutti gli ebrei di vivere in quest’area, con regole ben precise: col coprifuoco venivano chiusi i cancelli e tutti gli ebrei dovevano ritirarsi al suo interno, mentre durante il giorno potevano uscire, ma sempre indossando i loro copricapi per essere identificati.
La presenza ebraica ha favorito indubbiamente nel corso dei secoli lo svolgimento e il fiorire delle attività economiche, in quanto gli ebrei potevano lavorare come “banchieri”, ossia prestare denaro con interessi o in cambio di oggetti dati in pegno. I tassi di interesse erano comunque regolamentati dalle stesse leggi della Serenissima.
Venezia su prenotazione? Le ultime notizie per visitare la città
Il 2024 ha visto la sperimentazione del contributo di accesso a Venezia, attraverso un portale di prenotazione online. Il contributo di accesso di 5 euro è stato obbligatorio per tutti i turisti giornalieri.
Molto probabilmente nel 2025, il ticket d’accesso a Venezia varierà tra 3 e 10 euro, basato sull’affluenza, per gestire e proteggere la fragile città lagunare. Le date per 2025 devono ancora essere comunicate.
In regalo la guida per famiglie “DivertiViaggio a Venezia”
Per scaricare gratuitamente DivertiViaggio a Venezia, la guidina per famiglie consultabile da smartphone, iscriviti alla newsletter!
Riceverai solo contenuti speciali creati appositamente per i giovanissimi della community!
Al momento, sono disponibili “Diario di Viaggio”, un kit per realizzare il proprio diario di viaggio, e “DivertiViaggio a Venezia“.
Per approfondimenti, leggi anche l’articolo sul turismo sostenibile a Venezia o scopri una Venezia insolita (e autentica) Per scegliere una bellissima e coinvolgente attività al museo, leggi Tutti i musei a Venezia da visitare con i bambini.
Altre guide per bambini su Venezia
La mia guidina smart è adatta a famiglie con bambini dai 10 anni. Per i più piccoli, o se volete una guida cartacea da acquistare, ecco una lista di libri che consiglio su Venezia
Teresa dice:
Ho abitato a Venezia per un pò di mesi e devo dire che leggere il tuo articolo mi ha fatto un enorme piacere. Da un lato ho rivissuto dei luoghi che già conoscevo e che ho amato, dall’altro ho scoperto delle curiosità e delle situazioni di cui ero all’oscuro.
Tamara dice:
Bellissima Venezia, da quando ci siamo trasferiti a Trieste ci siamo già stati 2 volte, la prima poco dopo l’apertura del lockdown del 2020, ti lascio immaginare Venezia praticamente deserta!
Teresa dice:
Sì concordo, deserta era meravigliosa e surreale!
Silvia The Food Traveler dice:
In meno di quindici giorni quattro miei amici sono stati a Venezia, per cui la voglia di vedere questa città è proprio tanta. Anche perché ci sono stata una volta sola secoli fa e non ricordo molto.
Ho letto dell’idea di limitare gli accessi e di vincolarli al pagamento di un biglietto: sicuramente una proposta controversa che però può avere il vantaggio di rendere la città più vivibile per turisti e residenti, forse.
Teresa dice:
Sì, la proposta della prenotazione (e pagamento biglietto) dovrebbe essere uno strumento per monitorare gli afflussi.
Annalisa dice:
Sul Calatrava ho visto ruzzolare davanti a me più persone, compresa una ragazza incinta con trolley appresso. Direi che più che un ponte è una trappola. con l’umidità che c’è a Venezia è sempre bagnato e scivoloso. E poi rovina anche la bellezza antica della città. vorrei sapere chi l’ha autorizzato e con che criterio di valutazione.
Teresa dice:
Confermo, ci sono tante denunce in corso (infatti stanno modificando gli scalini). Non sono d’accordo con te però sul fatto che rovini la bellezza della città. A me piacciono le contaminazioni antico moderno, e poi anche le città “antiche” dovrebbero essere funzionali, visto che hanno abitanti.
sara bontempi dice:
Venezia l’ho visitata qualche mese fa per la prima volta, per me una città bellissima e anche a misura di bambino.
E’ sempre bello farli viaggiare e divertendosi imparano tantissime cose che magari a scuola non gli insegnano.
Bru dice:
Leggo con piacere il lavoro che state facendo rivolto ai bimbi, bello crescerli pieni di curiosità verso il mondo
Teresa dice:
Sì, l’idea è proprio quella di cercare di coinvolgere i giovanissimi!
Libera dice:
Ma che bell’itinerario che hai delineato, perfetto per scoprire la bellissima Venezia in compagnia dei più piccoli.
Teresa dice:
Grazie Libera, spero possa essere utile!
Veronica dice:
Direi che questa guida è un vero tesoro non solo per ragazzi ma anche per chi conosce poco Venezia e vuole scoprire curiosità sulla città.
Teresa dice:
Grazie Veronica, speriamo sia utile e piaccia!
Paola dice:
Con un linguaggio semplice hai spiegato tutto ciò che serve per conoscere Venezia, una meravigliosa città amata da grandi e bambini. Itinerario perfetto per piccoli turisti curiosi!
Teresa dice:
Grazie Paola!
Costa Veneziana dice:
Sapete che si dice che il Leone Alato di Piazza San Marco in realtà non sia dei veneziani? Alle superiori il professore di arte mi raccontava che secondo alcuni il leone in realtà era turco, o francese non ricordo bene, e che sia stato rubato durante gli anni di gloria della città.
Legato al San Marco è diventato simbolo di Venezia insieme alla grande e imponente basilica, ma chissà in realtà se appartenesse davvero ai veneziani, credo sia una di quelle verità che non scopriremo mai davvero.
Teresa dice:
Questa è una notizia che andrebbe appurata e approfondita. Molto interessante! Se scopri qualcosa di nuovo, facci sapere!
Katia Piovesan dice:
Ottima!
Teresa dice:
Grazie davvero!