In occasione delle Giornate FAI di Primavera, abbiamo visitato l’Arsenale di Venezia, e nello specifico l’area solitamente chiusa al pubblico in quanto zona militare.
Il percorso ci ha restituito una visione unitaria di questa vasta area a nord di Venezia, di proprietà per un terzo della Marina Militare Italiana. I restanti due terzi sono dal 2013 del Comune di Venezia, che a sua volta l’ha data in concessione alla Biennale e ad alcune imprese innovative e tecnologiche.
Sommario
Storia e curiosità sull’Arsenale
L’Arsenale di Venezia è stato il cantiere navale della Serenissima, il luogo in cui per secoli sono state progettate e realizzate navi militari e commerciali. Il complesso di cantieri costituisce l’unico esempio di cantiere navale e fabbrica d’armi che ha sempre mantenuto la stessa natura e funzione, per otto secoli, anche dopo il declino della Repubblica di Venezia.
Nascosto da alte mura ad occhi indiscreti, che potessero carpirne i segreti, l’arsenale era una fortezza economica, motore nascosto di Venezia.
Gli Arsenalotti
Qui lavoravano i cosiddetti arsenalotti, nei periodi più intensi fino a 16.000 persone: tra queste anche donne, che si occupavano prevalentemente della realizzazione di vele e corde. Assunte regolarmente, come i loro colleghi maschi, potevano usufruire di un sistema di copertura sanitaria e pensionistica.
Gli arsenalotti erano benvoluti dalla popolazione, non solo per il loro lavoro alla base della potenza economica della Serenissima, ma anche perché erano i vigili del fuoco della città.
La prima catena di montaggio proto-industriale
Grazie ad un’organizzazione del lavoro specializzata, l’arsenale di Venezia ha anticipato di alcuni secoli il concetto moderno di fabbrica, intesa come processo produttivo in cui maestranze realizzano un manufatto. Dal reperimento del legname, che con la tecnica della fluitazione veniva fatto scendere a valle in zattere lungo i fiumi fino alla laguna. Fino alla lavorazione, che seguiva le fasi di una vera catena di montaggio e utilizzava componenti standard.
In questa cittadella fortificata, le maestranze si tramandavano per via orale le informazioni tecniche di ingegneria navale e i segreti costruttivi. La filiera era disciplinata da una normativa articolata, che regolamentava le varie fasi di produzione.
Nei secoli di declino della Serenissima, iniziò anche il progressivo declino dell’Arsenale, che aveva comunque cominciato a manifestare una serie di limiti rispetto ai nuovi modelli produttivi e alle dimensioni crescenti delle navi.
Visita esclusiva con il FAI all’area militare dell’Arsenale di Venezia
Finalmente si presenta l’occasione di attraversare l’iconica Porta dei Leoni, chiusa ai civili per buona parte dell’anno, grazie alla speciale apertura nelle giornate di primavera del FAI. La nostra guida, preparata e coinvolgente, ci ha condotto in un viaggio nel tempo, dal Medioevo alla Seconda Guerra Mondiale.
La porta dei Leoni
Tre leoni e una creatura ibrida fanno da guardiani all’ingresso via terra dell’Arsenale. Originari del Peloponneso, due leoni arrivarono a Venezia come bottino di guerra di Francesco Morosini. Il più famoso è quello di sinistra, il possente felino proveniente dal porto del Pireo. Ma il più particolare è l’ibrido tra corpo di molosso e testa di leone, risultato dell’assemblaggio di due sculture. La testa, sproporzionata, è stata aggiunta a Venezia nel XVIII secolo.
Accediamo al Piazzale Comando, con la Biblioteca Storica e l’Istituto di Studi Militari Marittimi di Venezia.
La Casa del Bucintoro
Ci avviamo verso la Casa del Bucintoro, dove fu costruita e per un periodo alloggiata la nave di rappresentanza della Serenissima Repubblica di Venezia. Il Bucintoro salpava durante le feste acquatiche, con a bordo il Doge e i principali magistrati cittadini.
Motozattera MZ 737 della Regia Marina Militare
In un altro squero è custodita la motozattera MZ 737 della Regia Marina Militare. Si tratta di una nave da sbarco, che poteva quindi arrivare fino a riva. Questa è l’unica sopravvissuta dei dieci esemplari, costruiti tra il 1942 e 1944.
Sommergibile Enrico Dandolo
Il sommergibile Enrico Dandolo è collocato a terra, su uno scalo di alaggio in pietra d’Istria, tra la Darsena Grande e il Canale delle Galeazze
Questo sommergibile, costruito negli anni Sessanta e dotato tecnologie avanzate, poteva lanciare siluri comandati da una centrale elettronica ed era progettato per scoprire e attaccare eventuali unità nemiche.
Messo in disarmo negli anni Novanta, è stato adattato e reso parzialmente visitabile ai civili.
È lungo quarantasei metri e largo quasi cinque, ed era armato con quattro siluri filoguidati e con testa auto-cercante. L’equipaggio era composto da circa venticinque uomini, che dovevano turnarsi nelle varie attività, con un solo bagno e una quindicina di cuccette.
Sala Squadratori
L’edificio degli Squadratori ha subìto numerose trasformazioni nei secoli. Il sito dove si erge ospitava originariamente un edificio del ‘500, destinato al ricovero del legname.
Nel Settecento, dopo demolizione delle precedenti strutture, fu costruito un lungo “tezon” (tettoia) in muratura, destinato allo stesso scopo, che fu detto “tezon dei squadradori”, completato nel 1778.
Al suo interno vi lavoravano gli squadratori, arsenalotti specializzati nella misura e taglio delle tavole ottenute dai tronchi per la costruzione delle navi.
Modifiche ottocentesche ne alterarono profondamente l’assetto originario, riducendone la lunghezza e ricavando in altezza una sorta di ampio sottotetto.
Il nuovo piano fu adibito a grande sala da disegno, (85 x 26 metri) con ampie finestre a lunetta a filo di pavimento.
Tesa 105
L’unica area dell’Arsenale nord, normalmente aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 08.00 alle 15.00 è il piano terra della Tesa 105. Grazie a progetto di valorizzazione e fruizione, l’edificio industriale cinquecentesco è diventato il nuovo ingresso all’Arsenale nord di Venezia.
Visita all’Arsenale Sud (Biennale)
La parte meridionale dell’Arsenale è forse quella più nota, in quanto location della Biennale di Venezia da maggio a novembre. Negli altri periodi dell’anno, comunque, si può accedere grazie alle visite guidate organizzate dalla Fondazione della Biennale.
Scopriamo gli spazi più suggestivi.
Corderie
Innalzato nel 1303, con rifacimento tra il 1579 e il 1585 su progetto di Antonio Da Ponte, le Corderie era l’edificio adibito alla costruzione di funi, cavi e cordame utilizzati nelle imbarcazioni.
L’iconico fabbricato è caratterizzato da un’imponente copertura in capriate lignee alla palladiana. Lo spazio è verticalmente tripartito in tre navate da due file di possenti colonne in muratura. Due soppalchi in cemento armato sostituiscono gli originali in legno.
Sale d’Armi Nord e Sud
Il complesso delle Sale d’Armi Nord e Sud è costituito da due imponenti edifici su due piani. Il nucleo originario risale al 1460 circa, con duplice funzione di deposito degli armamenti bellici della Repubblica Serenissima e sala di rappresentanza. Assieme all’attiguo edificio delle Artiglierie, le Sale d’Armi sono il simbolo della potenza bellica di terra e di mare di Venezia.
Le Gagiandre
Le Gagiandre sono due imponenti bacini di carenaggio, coperti con una struttura a capriate lignee, realizzate tra il 1568 e il 1573 nella Darsena Novissima. Queste strutture servivano al ricovero delle galere a remi che non necessitavano di alberatura.
Queste dell’Arsenale sono le più grandi esistenti in laguna, talmente spettacolari per architettura e giochi di luce con l’acqua che molti artisti e architetti partecipanti alle Esposizioni Internazionali d’Arte e alle Mostre Internazionali di Architettura, scelgono di realizzare qui le loro installazioni.
Giardino delle Vergini
Realizzato sull’area dell’ex monastero Santa Maria Vergine, demolito alla fine dell’Ottocento, il Giardino delle Vergini è un’ampia area verde di circa 14.000 metri quadri, circondata dalle alte mura dell’Arsenale. In stato di abbandono, è stato recuperato e valorizzato dai progetti di restauro conservativo e riqualificazione funzionale della Biennale a partire dal 2000.
Padiglione Italia
Il Padiglione Italia occupa due porzioni delle Tese delle Vergini, due strutture fine ottocentesche, per una superficie totale di circa 1.800 metri quadri. Il complesso ospita la partecipazione italiana alle Esposizioni Internazionali d’Arte e alle Mostre Internazionali di Architettura.
Museo Storico Navale
Nei pressi dell’Arsenale di Venezia, in Campo San Biagio, ha sede il Museo Storico Navale, che non solo racconta la lunga e gloriosa storia navale di Venezia, ma offre uno sguardo su quella più recente della Marina Militare.
Quando è possibile visitare l’Arsenale
L’area dell’Arsenale di proprietà della Marina Militare, è visitabile solo in occasione di aperture straordinarie, come le Giornate FAI o il Salone Nautico.
L’Arsenale Nord, piano terra della Tesa 105, è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 08.00 alle 15.00.
L’Arsenale Sud, è aperto in occasione della Biennale di Arte o di Architettura, da maggio a novembre con l’acquisto del biglietto.
Visita dell’Arsenale con i bambini
La visita con i bambini all’Arsenale di Venezia è particolarmente consigliata, specialmente in occasione di visite guidate family, sia presso la Biennale che durante il Salone Nautico.
I laboratori didattici del Salone Nautico e la visita al Sommergibile Dandalo e al bunker sono a cura di MUVE Education.
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antonella dice:
Le giornate di primavera del Fai sono sempre occasioni uniche per visitare luoghi altrimenti chiusi al pubblico. L’arsenale di Venezia deve essere spettacolare, lo si capisce bene dal tuo racconto. Chissà che emozione pensare che qui venivano costruite le navi della Serenissima!
Iris e Periplo Travel dice:
Ecco, L’arsenale di Venezia mi manca da visitare, sarà una buona occasione per tornare in questa meravigliosa città e vedere cose nuove!
Bru dice:
Molto interessante questa giornata di visita all’arsenale di Venezia, non sapevo che ci fosse addirittura anche un sommergibile
Tamara Bonfrate dice:
Ma che Bella esperienza, non sapevo si potesse visitare l’arsenale di Venezia. Speriamo sia così ogni anno perché mi piacerebbe molto vederlo dall’interno
La Kry dice:
Uuuuhhhh! L’arsenale per me è un posto pieno di bei ricordi perchè l’ho visitato per la prima volta mentre ero a Venezia a ordinare il mio vestito da sposa… il problema è che sono passati un po’ di anni e vedo dal tuo articolo che adesso ci sono molte cose in più!
Mi toccherà proprio ripassarci appena possibile!
Paola Nuvolone dice:
Ho visitato Venezia molte volte da più giovane, perché ho dei parenti in Veneto, ma mi accorgo che tante cose ancora mi mancano da vedere! Dovrò riorganizzare presto!
Libera dice:
Avete fatto benissimo a visitare l’arsenale. Una delle cose più interessanti delle giornate FAI è proprio la possibilità di visitare luoghi solitamente chiusi al pubblico.
LARA dice:
questo è un posto che mi piacerebbe visitare, suggestiva la storia e le imbarcazioni che si vedono dalle foto, mi piacerebbe vederle dal vivo.
Eliana dice:
Hai fatto benissimo ad approfittare delle Giornate FAI per visitare l’Arsenale di Venezia! Proprio lì in zona c’è la foresteria militare e ricordo di aver chiesto anche a loro informazioni sulla possibilità di visitarlo e ahimè non c’è stato verso. Spero di avere anche io questa occasione in futuro!
Elena dice:
Certo che deve essere davvero emozionante riuscire a visitare un luogo che viene aperto al pubblico pochissime volte. La visita all’Arsenale, soprattutto quella di proprietà della Marina Militare, mi incuriosisce parecchio.
Marina Fiorenti dice:
Essendo una volontaria FAI da molti anni sarò di parte, ma so quanto possono essere interessanti le aperture durante i vari eventi dell’anno. Questa visita delle zone chiuse al pubblico dell’Arsenale è stata davvero un’occasione da non perdere.
Teresa dice:
Che bello, non sapevo fossi volontaria!
Veronica dice:
Bellissime le giornate della FAI dove poter esplorare luoghi chiusi altrimenti al pubblico. L’arsenale l0avrei voluto visitare anche io, peccato non essere in città o vicino.
Erika dice:
Le giornate FAI permettono di conoscere luoghi insoliti e poco noti, e questa è sicuramente una di quelle occasioni! Articolo super interessante!
Teresa dice:
Grazie davvero!
Raffaella dice:
Le giornate FAI offrono sempre delle esperienze interessanti. Io ho vissuto a Venezia, ma ho visitato solo l’Arsenale normalmente aperto al pubblico e gli spazi dedicati alla Biennale di Architettura. Certamente questo angolo cittadino è molto affascinante e ti colpisce per la vastità degli spazi e la storia che lo ha visto protagonista.